Dopo una nottata di negoziati, il 17 novembre il governo austriaco ha deciso di introdurre le unioni civili tra persone dello stesso sesso a partire dal 1 gennaio 2010. "Uguaglianza, ma non in comune" titola Der Standard, sottolineando il principale oggetto di disaccordo: le coppie omosessuali non potranno pronunciare il loro sì davanti al sindaco, ma nei locali delle autorità amministrative della loro circoscrizione, una distinzione dal matrimonio a cui tenevano molto i conservatori cristiano-democratici.
A parte questo, scrive il quotidiano, "i diritti e i doveri dei partner [soprattutto a livello fiscale] sono grosso modo identici a quelli delle coppie sposate". Anche se l'adozione di minori o la fecondazione in vitro restano proibiti alle coppie omosessuali e la loro separazione è giuridicamente più facile, il ministro della giustizia assicura che le unioni non saranno una forma di "matrimonio light".