Quando Gheddafi era nostro amico

Pubblicato il 24 Agosto 2011 alle 12:13

"Uno sventurato viaggio in Libia", titola Dagens Nyheter. L'articolo ricorda la visita in Libia nell'ottobre 2010 del commissario agli affari interni dell'Ue, Cecilia Malmström. All'epoca si rincorrevano voci sulla presenza nel deserto libico di campi clandestini per i migranti, ed era necessario che l'Ue facesse luce sulla situazione, scrive il Dagens Nyheter. Tuttavia, prosegue il quotidiano, il trattato di collaborazione firmato dal commissario è andato troppo oltre, perché "offriva alla Libia 50 milioni di euro per un periodo di tre anni per portare avanti 'riforme' sulle questioni legate all'asilo, la migrazione e il controllo alle frontiere".

In pratica però si è trattato di assumere Gheddafi come guardiano dei confini dell'Ue, nota il quotidiano di Stoccolma: "lo scenario era sfortunatamente arcinoto: tutti i dittatori del Maghreb, ormai caduti, avevano promesso all'Ue nuove 'riforme' e il rispetto dei 'diritti umani'. Ma la verità è che in cambio del denaro e dei contratti commerciali erano pronti a firmare qualsiasi cosa".

"È facile giudicare col senno di poi, ma va detto anche che il trattato con Gheddafi appariva scandaloso già allora. Oggi Cecilia Malmström dovrebbe rispondere di quell'incontro. C'è stato un dialogo? Dove è finito il denaro?". Secondo Dagens Nyheter tutta l'Ue dovrebbe farsi delle domande su come sia stato possibile arrivare a stipulare un trattato del genere con il colonnello.

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