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In Belgio le elezioni europee, all’ombra delle nazionali  

La posta in gioco nelle elezioni europee passa in secondo piano rispetto alle elezioni federali e regionali, che si terranno anch'esse il 9 giugno. L'ascesa dell'estrema destra nelle Fiandre e, in misura minore, della sinistra radicale nella parte francofona del paese, potrebbe rendere il Belgio ingovernabile.

Pubblicato il 27 Maggio 2024 alle 13:53
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Il Belgio ha deciso concedere il diritto di voto alle elezioni europee ai giovani, a partire dai 16 anni. Essendo il paese quello che è – il suo motto, "L'Unione fa la forza", potrebbe essere sostituito da "Perché rendere le cose semplici quando si possono fare complicate?" – la novità ha fatto nascere un imbroglio. La legge, infatti, consentiva ai ragazzi di 16-17 anni di votare alle elezioni europee, ma senza obbligarli. A coloro che desideravano partecipare al voto veniva chiesto di registrarsi.

A marzo, la Corte costituzionale ha richiamato il legislatore e il governo all'ordine: non è giustificato distinguere gli elettori minorenni dalle persone che hanno raggiunto la maggiore età, che sono obbligate a votare in Belgio. 

La situazione è ora, di fatto, quella di un voto "obbligatorio facoltativo". I giovani tra i 16 e i 17 anni (il 3 per cento del corpo elettorale) sono invitati a recarsi alle urne. Ma il ministro della giustizia, il liberale fiammingo Paul Van Tigchelt, ha dichiarato che quelli che "saltano" l'obbligo elettorale non saranno perseguiti o multati, a differenza dei maggiorenni.

Per quanto inverosimile, il caso non ha suscitato molto scalpore. Anche se si svolgono in un momento in cui il Belgio detiene la presidenza del Consiglio dell'Unione [il consesso dei capi di stato e di governo dei Ventisette], le elezioni europee non stanno suscitando una passione sfrenata nel paese. 

Va detto che, come nel 2014 e nel 2019, si tengono in concomitanza con le elezioni legislative e regionali. Le prime rinnovano la camera dei rappresentanti del parlamento federale. Le seconde servono a eleggere i membri dei parlamenti regionali delle Fiandre, della Vallonia, di Bruxelles e della piccola comunità di lingua tedesca nell'est del paese, nonché, indirettamente, quelli del senato e del parlamento della comunità francofona.

Nelle Fiandre si prevede uno tsunami di estrema destra

La posta in gioco delle elezioni federali e regionali è più chiara e certamente più cruciale di quella delle elezioni europee. Uno tsunami politico potrebbe travolgere il paese il 9 giugno. Nelle Fiandre il partito di estrema destra e separatista Vlaams Belang è accreditato di oltre il 25 per cento dei voti. Se il Vlaams Belang riuscirà a ottenere il successo previsto a livello federale, nelle Fiandre e a Bruxelles, il Belgio potrebbe diventare ingovernabile. 

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