Da quando internet è entrato a far parte delle nostre vite, e ancora di più da quando i social media sono diventati parte integrante della nostra quotidianità, forniamo a governi e aziende private (a partire dal GAFAM, acronimo che indica le 5 maggiori multinazionali occidentali) una crescente quantità di quello che oggi è diventato il bene più prezioso: i dati personali. Questi dati vengono utilizzati nell'interesse pubblico per monitorare, pianificare e prevedere le politiche pubbliche, per le imprese che vendono pubblicità che corrispondono ai nostri presunti bisogni, e in ambito di sicurezza per prevenire e monitorare malattie o disturbi.
La linea tra uso e abuso è sottile e ci sono molti esempi su come i dati possono essere trattati per scopi negativi: sorveglianza di massa, pubblicità subdola e manipolazione. Oggi diamo il benvenuto a Andreas Vou e Alexander Fanta, due giornalisti che hanno effettuato ricerche approfondite sull'influenza della cosiddetta Big Tech sulla vita pubblica e la privacy dei cittadini. Ne vogliamo parlare con loro perché siamo convinti che sia una delle questioni principali della nostra era.