Il dialogo tra il governo portoghese e la troika Ue-Bce-Fmi sulle modalità di chiusura dell’attuale bailout sono cominciati il 16 settembre. Nel frattempo i segnali inviati dai mercati lasciano pensare che l’anno prossimo il paese non potrà finanziarsi a tassi sostenibili, cosa che spingerebbe Lisbona verso un secondo bailout, scrive Público.
I tassi d’interesse sui titoli di stato decennali sono rimasti vicini al record del 7,508 per cento raggiunto durante la crisi politica del luglio scorso.
Il governo portoghese vuole avere accesso alle stesse condizioni attualmente negoziate dall’Irlanda con i creditori internazionali, ed evitare un secondo bailout come quello concesso alla Grecia.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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