I traumi dell’allargamento

I Paesi Bassi hanno dato via libera all’adesione di Zagabria all’Unione europea, prevista per il 1° luglio. Una decisione giusta, anche se lo spettro del problematico ingresso di Romania e Bulgaria continua a pesare.

Pubblicato il 4 Febbraio 2013 alle 15:37

Il 29 gennaio la seconda camera del parlamento olandese ha ratificato a larga maggioranza il trattato di adesione della Croazia all'Unione europea. Dopo la caduta del Muro, nel 1989, si tratta di una sorta di impegno morale della "vecchia" Unione europea e quindi anche dei Paesi Bassi nei confronti di questi paesi dei Balcani. L'Europa inoltre ha tutto l'interesse a mantenere la stabilità in questa regione dove ancora una ventina di anni fa c'era la guerra. Da questo punto di vista l'adesione all'Unione europea offre un'ottima garanzia.

Tuttavia ancora una volta questa procedura di adesione crea nell'Unione un clima di recriminazioni. Ci si sarebbe potuto aspettare che l'Ue approfittasse della lezione del fallimento rappresentato dall'adesione della Romania e della Bulgaria. Questi due paesi sono diventati membri dell'Ue nel 2007 quando non erano ancora pronti. Le regole chiare dell'Unione per l'adesione dei nuovi membri sono state messe da parte in favore di considerazioni politiche. Sei anni dopo la loro adesione, la Romania e la Bulgaria non sono ancora riuscire a creare uno stato di diritto funzionante e devono affrontare fenomeni di corruzione su vasta scala.

Nell'Unione europea i vari governi olandesi si sono giustamente battuti in favore del rispetto rigoroso dei criteri di Copenaghen, che definiscono le condizioni per accettare i nuovi membri nell'Unione. Nel caso della Croazia la loro applicazione è stata molto più severa e le procedure di controllo sono state rafforzate.

Ma si è costretti a constatare che a soli sei mesi dall’adesione, prevista per il 1° luglio, la Croazia ha ancora parecchio lavoro da fare. Nello scorso ottobre la Commissione europea ha osservato nel suo rapporto periodico almeno dieci miglioramenti possibili. Il prossimo rapporto della Commissione, atteso per marzo, dovrà dare una risposta definitiva.

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Molti paesi dell'Ue hanno preceduto i Paesi Bassi nell’approvazione dell'adesione della Croazia. E come spesso succede nell'Ue, non è più possibile fare retromarcia: il treno non può più essere fermato. Ma questo treno inarrestabilei è proprio una delle principali ragioni della mancanza di fiducia fra l'Unione europea e i cittadini degli stati membri.

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