Il primo dicembre la definizione del matrimonio come “unione per la vita tra uomo e donna” è stata adottata per via referendaria con il 65,76 per cento dei voti. L’affluenza si è fermata al 36 per cento, ma la definizione sarà inscritta nella Costituzione croata impedendo il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Vecernji List sottolinea che
in pratica il referendum sul matrimonio non cambierà nulla, perché già adesso il matrimonio è possibile solo tra uomo e donna. Tuttavia il voto rischia di scuotere il sistema politico croato. Si tratta probabilmente della maggiore e più radicale trasformazione del paesaggio politico croato dall’instaurazione della democrazia, che ci ha abituato all’alternanza decorativa di due partiti come l’Hdz (destra nazionalista, opposizione) e l’Spd (socialdemocratici, al potere).