Il 19 ottobre il governo britannico ha inviato al Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk una lettera nella quale chiede un ulteriore rinvio della data di uscita del Regno Unito dall'Unione europea. Poche ore prima il Parlamento di Westminster si era rifiutato di votare sul nuovo accordo concluso il 17 ottobre con i Ventisette. I deputati britannici hanno anche adottato un emendamento che rinvia l'approvazione del Parlamento fino al momento in cui saranno state adottate tutte le norme necessarie per l'attuazione dell'accordo.

I Ventisette dovrebbero esprimersi nei prossimi giorni sulla richiesta di rinvio, alla quale il primo ministro Boris Johnson ha allegato una lettera nella quale spiega che non lo desidera. Il premier si accinge ad affrontare una probabile imminente campagna elettorale, poiché non ha maggioranza in parlamento. Alcuni giorni fa aveva dichiarato che preferiva "morire in un fosso" piuttosto che infrangere la sua promessa di "consegnare la Brexit il 31 ottobre".

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

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