Gran Bretagna

La rabbia degli studenti

Pubblicato il 11 Novembre 2010

Cover

"Questo è solo l'inizio", titola il Guardian dopo che il 10 novembre più di 50mila studenti hanno manifestato nella capitale britannica per protestare contro l'aumento delle tasse scolastiche (che potranno superare i diecimila euro) e contro il taglio del 40 per cento del bilancio per l'insegnamento universitario. La protesta, "di gran lunga la più grande e drammatica in risposta alle misure di austerity del governo", è sfuggita al controllo quando un gruppo di manifestanti è piombato sul quartier generale del Partito Conservatore. "I contestatori hanno distrutto le vetrine e sventolato bandiere anarchiche dal tetto dell'edificio, mentre attivisti mascherati si scontravano con i poliziotti urlando 'Feccia Tory'" – un'espressione che ricorda le violente proteste contro il governo Thatcher. Dalle pagine del quotidiano londinese un professore universitario sottolinea che "la protesta – nella sua dimensione pacifica ma anche in quella violenta – è segno che per la prima volta da anni il paese non ha paura di reagire e lottare".

Questo articolo ti interessa?

È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.

Mi abbono
Do il mio contributo

Live | Finanza verde: le promesse e il greenwashing. Le nostre inchieste

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

Vedi l'evento >

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Approfitta delle offerte di abbonamento oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza

Sullo stesso argomento