Le aggressioni fisiche nei confronti dei giornalisti e le minacce alla libertà dei mezzi d’informazione sono in aumento, afferma l’ultimo rapporto delle organizzazioni partner della Piattaforma del Consiglio d’Europa per promuovere la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti.
Nel 2019, la Piattaforma ha registrato 142 gravi minacce alla libertà dei media, tra cui 33 aggressioni fisiche a giornalisti. Di questi, 27 (82%) sono stati classificati come Livello 1, che elenca le minacce più gravi alla libertà dei media, un aumento significativo rispetto agli anni precedenti. La Piattaforma ha inoltre registrato 17 nuovi casi di detenzione e incarcerazione, 43 casi di molestie e intimidazioni e due nuovi casi di impunità per omicidio, come indicato nel rapporto. Presi insieme, "questi allarmi mostrano un crescente modello di intimidazione per mettere a tacere i giornalisti che richiede azioni urgenti da parte degli stati membri per sostenere il ruolo essenziale di una stampa libera nelle società democratiche".
L’attuale stato della libertà dei mezzi d’informazione in Europa è "profondamente insoddisfacente", dice il rapporto. Il testo rivela che i tentativi politici di prendere il controllo dei media e il fallimento di molte autorità nazionali nel mantenere un quadro credibile per la protezione della libertà dei media sono ora "sistemici". Il rapporto vuole essere "un forte campanello d’allarme" per gli stati membri del Consiglio d’Europa, affinché "agiscano rapidamente e risolutamente" per porre fine alle violazioni della libertà di informazione, in modo che "giornalisti e altri attori dei media possano lavorare senza paura".
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