La TAZ si schiera con l'astensionismo

Pubblicato il 27 Maggio 2009

Nei suoi abituali toni decisi, la Tageszeitungattacca "il tabù della partecipazione" giustificando (e invitando a) l'astensionismo alle elezioni europee. Secondo la corrispondente da Bruxelles del quotidiano, poco importano i rapporti di forze all'interno del nuovo Parlamento europeo, che non incideranno sui due problemi di fondo dell'Unione: l'allargamento troppo rapido e il trattato costituzionale, edulcorato e comunque respinto.

Su questi due punti il Parlamento ha sbagliato: "Una maggioranza silenziosa pensava che né la Polonia né la Repubblica Ceca fossero mature per l'adesione. Molti hanno messo in guardia di fronte all'importazione del conflitto cipriota. E durante il dibattito su Romania e Bulgaria sono stati portati innumerevoli argomenti contro l'ingresso di questi due paesi. Ma la maggioranza ha votato per l'allargamento – a causa della pressione dei governi, per paura di uno scandalo e per mancanza di fiducia e coraggio", accusa la Taz.

Il quotidiano muove le stesse critiche al trattato costituzionale. Gli eurodeputati hanno difeso il testo a oltranza ma nessuno ha protestato quando gli stati ne hanno depennato parti fondamentali. Certo, ammette la Taz, "è ingiusto ridurre il lavoro dei 785 a queste due decisioni. Ma il deficit democratico è dovuto soprattutto a questi fallimenti." Gli elettori che andranno a votare daranno un tacito assenso a questa situazione, che ogni democratico dovrebbe considerare inaccettabile. Di più, "se continueremo a trafficare col trattato di Lisbona, la composizione della Commissione e del Parlamento verranno modificate senza che i cittadini siano consultati". In conclusione, "chi vuole protestare per queste promesse non mantenute dovrebbe boicottare le elezioni."

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