"Ormai l'occidente guarda l'Ucraina con indifferenza", scrive Revista 22 all'indomani delle elezioni presidenziali nell'ex repubblica sovietica. "Da qualche anno Kiev era considerata un elemento essenziale dell'architettura politica europea", scrive nel suo editoriale Alexandru Lazescu, secondo il quale la vittoria del candidato filorusso Viktor Janukovich su Julia Timoshenko "sancisce ufficialmente la morte della rivoluzione arancione del 2004 e il ritorno del paese nella sfera d'influenza di Mosca. Il presidente uscente Viktor Jushenko e il suo ex premier hanno fatto di tutto per distruggere il capitale di fiducia che avevano conquistato in Europa". Ecco perché "il risultato delle elezioni era già noto e i media occidentali ne hanno parlato così poco". L'Ue non ha potuto che constatare "il nuovo equilibrio strategico che si va delineando nel sud-est europeo" e inaugurare un nuovo approccio alla sua politica di vicinato.
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