L’integrazione non è obbligatoria

Pubblicato il 17 Agosto 2011

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"Secondo il giudice i turchi non sono obbligati a integrarsi" nella società olandese, scrive Trouw in prima pagina. Martedì 16 agosto l'Alta corte amministrativa di Utrecht (l'autorità suprema per la giustizia amministrativa) ha stabilito che "la politica d'integrazione olandese è contraria a una convenzione dell'Unione europea". Dal 2007 la legge in vigore nei Paesi bassi obbliga tutti gli immigrati a seguire corsi (a pagamento) di lingua e cultura olandese che prevedono un esame finale. Alcuni turchi che non hanno superato il test sono stati costretti a pagare una multa, pena il rifiuto del permesso di soggiorno. Tuttavia secondo i giudici della corte la Convenzione di Ankara del 1963 tra Ue e Turchia stabilisce che i cittadini turchi – come gli emigrati dai paesi dell'Ue – non devono essere "ostacolati" da questo genere di obblighi. Secondo il quotidiano il ministero degli affari esteri ha intenzione di aggirare la sentenza della corte imponendo "una frequenza scolastica obbligatoria indipendente dall'età", in modo da costringere tutti i cittadini ad avere un livello di istruzione minimo e tutte le persone residenti nei Paesi Bassi a conoscere la lingue olandese

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