“Lo Stato ha velocemente messo in piedi ieri la sua risposta politica e istituzionale alla legge del parlamento catalano che indice una consultazione” sull’indipendenza della Catalonia, scrive La Vanguardia, all’indomani della decisione con la quale il Consiglio di Stato, la più alta istanza consultiva dello Stato, “ha approvato all’unanimità” il quadro legale della strategia di Madrid per impedire che si svolga quello che considera come un referendum di fatto. Il Consiglio si è riunito all’indomani della firma da parte del presidente della Catalonia Artur Mas di un decreto che indice la consultazione per il 9 novembre.
Il quotidiano spiega che, secondo il governo, la consultazione è in realtà un referendum mascherato, e quindi vietato dalla Costituzione, che è il solo competente per indire questo tipo di consultazione e che tutti gli spagnoli dovrebbero essere consultati. Il governo si dovrebbe riunire questo 29 settembre per decidere di adire la Corte costituzionale per bloccare il voto. Se la Corte dovesse accogliere l’impugnazione la consultazione potrebbe slittare fino alla sua decisione finale, aggiunge La Vanguardia. Nel frattempo Mas ha dichiarato in un’intervista in televisione che “le urne saranno pronte il 9 novembre”.
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