Il premier svedese Stefan Lövfen ha annunciato il 3 dicembre che si terranno delle elezioni politiche anticipate, dopo che il parlamento ha respinto la finanziaria per il 2015. Il partito anti-immigrati Democratici di Svezia (Ds) ha infatti votato la proposta di legge finanziaria alternativa proposta dall’opposizione di centrodestra. Löfven, a capo di un governo di minoranza guidato dai Socialdemocratici, non ha avuto altra scelta che di indire nuove elezioni — le prime anticipate in oltre mezzo secolo —, scrive Svenska Dagbladet.
Il quotidiano osserva che, volendo trasformare “le elezioni in referendum sull’immigrazione”,
uno dei rischi maggiori che prende Löfven è che i Ds crescano ancora. Un sondaggio recente gli attribuisce il 16,7 per cento dei voti. […] Un altro rischio è che oggi nulla dice che uno dei blocchi otterrà la maggioranza e che le elezioni produrranno una distribuzione dei seggi diversa da quella attuale.
Dagens Nyheter ritiene per parte sua che “Löfven ha sottostimato” l’ambizione dei Ds di “lasciare la loro impronta sulla politica svedese”, anche se “la maggioranza dell’establishment politico” la pensa allo stesso modo:
C’è consenso fra i politici svedesi sul fatto che, passate le elezioni si depongano le armi. E non sono capaci di pensare altrimenti. Non hanno preso sul serio le minacce dei Democratici di Svezia. Hanno pensato che la cultura politica svedese avrebbe prevalso su di loro.
Apparentemente si sono sbagliati.