Il Pride Month (mese dell’orgoglio) è una festività internazionale che si tiene ogni anno, tradizionalmente nel mese di giugno, per celebrare la lotta per i diritti lgbtq+, ha avuto una conclusione tragica a Oslo: nella notte tra il 24 e il 25 giugno un uomo armato ha sparato nel centro della capitale norvegese, in prossimità di un popolare bar gay, uccidendo due persone e ferendone più di 20.
Lo stesso 25 giugno, a Varsavia, si teneva anche l’Equality Parade, che quest’anno è stata organizzata insieme alla KyivPride, spostata in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina. In una Polonia caratterizzata da un governo ostile ai diritti lgbtq+, questa marcia ha rivestito un’importanza particolare: quest’anno è stata anche l’occasione per allertare la comunità internazionale del pericolo a cui è sottoposta la popolazione ucraina e in particolare le comunità più marginalizzate.
Malgrado l'evoluzione dei costumi, in Ucraina le persone lgbtq+ sono tuttora discriminate. In molti altri paesi d’Europa la situazione non è molto migliore: è in aumento la retorica omofoba e, in molti paesi, la legislazione in materia di diritti umani non migliora. Malgrado un lento miglioramento dell’opinione pubblica nei confronti delle persone lgbtq+, le violenze commesse contro di loro sono in aumento negli ultimi anni in tutta Europa.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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