Mario Draghi, il presidente della Banca centrale europea.

Mario Draghi allevia la crisi

Dichiarando che “la Bce è pronta a fare tutto il necessario per salvare la moneta unica”, il suo presidente ha inviato un messaggio positivo ai mercati, scrive la stampa europea. Tuttavia in assenza di precisazioni, è difficile conoscere gli effetti a lungo termine della presa di posizione di Mario Draghi.

Pubblicato il 27 Luglio 2012 alle 15:33
Mario Draghi, il presidente della Banca centrale europea.

“Draghi promette che la Bce salverà l’euro”, annuncia il Corriere della Sera sottolineando che la borsa di Milano ha guadagnato il 5,62 per cento dopo le dichiarazioni del presidente della Banca centrale europea. Il 27 luglio Roma ha potuto ottenere un prestito con scadenza semestrale da 8,5 milairdi di euro con un tasso inferiore al 6 per cento. Secondo il quotidiano questo rivela una “banale verità”:

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Non è vero che i governi senza soldi e le banche centrali con i tassi già a zero non possano spingere l’economia. Lo possono fare e lo fanno già, in modo semplice, ma sofisticato: prendendosi impegni per il futuro.

È quello che ha fatto il presidente della Federal Reserve americana Ben Bernanke quando ha promesso di mantenere i tassi a zero almeno fino al 2014, ricorda il quotidiano milanese. Tutti e due i banchieri centrali danno una mano all’economia, usando la psicologia:

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Con le sue parole, Draghi non stampa moneta né crea liquidità, ma rassicura i mercati e offre il bene oggi più scarso: la fiducia.

A Madrid El País si rallegra che “la tempesta finanziaria sulla Spagna si è calmata con un solo gesto da parte della Bce”. Le “parole magiche” di Mario Draghi hanno avuto un effetto immediato: la borsa di Madrid ha guadagnato il 6 per cento e i tassi d’interesse sulle obbligazioni a dieci anni sono tornati sotto il 7 per cento. Tuttavia il quotidiano si domanda

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Perché la Bce non ha reagito prima? Un’ipotesi largamente condivisa è che ha voluto punire il governo [spagnolo] per la sua gestione deficitaria della crisi finanziaria, e quando la punizione ha coinvolto l’Italia l’autorità monetaria ha orientato nuovamente la sua politica verso l’obiettivo voluto dai governi: placare la speculazione sul debito sovrano. Un’altra possibile spiegazione è che Draghi abbia voluto parlare ora che il salvataggio bancario spagnolo è irrevocabile e che il Meccanismo di stabilità è pronto […] L’uscita di Draghi non è che il primo passo, e va interpretata come una prova evidente che la Commissione europea ha già deciso la forma e il campo d’azione del nuovo Meccanismo europeo di stabilità […] L’ipotesi secondo cui la Bce è pronta a intervenire per interrompere la speculazione contro l’euro allontana temporaneamente il rischio di un crollo della moneta unica, ma non garantisce che la Spagna non sia costretta a ricorrere a un intervento esterno.

Anche El Mundo constata che “le parole magiche di Draghi hanno provocato l’euforia dei mercati”. Secondo il quotidiano,

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Mai fino a ieri il presidente della Bce aveva onorato il suo soprannome, Supermario. Il fatto che una semplice dichiarazione d’intenti possa generare questa reazione [dei mercati] dimostra la potenza della Bce. […] In futuro bisognerà capire fino a che punto la Banca centrale è pronta a spingersi per sostenere la nostra economia, ma la dichiarazione di Draghi lascia intendere che il presidente possa contare sul sostegno di Merkel per fare in modo che Spagna e Italia non cadano sotto la pressione dei mercati.

Le reazioni tedesche sono meno entusiaste. Die Welt si rammarica del fatto che “la Bce si è rivelata un cavallo di Troia”. Secondo il quotidiano conservatore, Mario Draghi sta trasformando

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il simbolo di una nuova Europa - di un’Europa delle riforme, dei principi e della moneta stabile - in un’istituzione organizzatrice di una vasta redistribuzione a carico del nord Europa.

Secondo la Süddeutsche Zeitung si tratta sostanzialmente

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di capire se la Bce ha il diritto di acquistare obbligazioni spagnole per far calare i tassi d’interesse per il paese. Draghi e i suoi colleghi hanno già investito 210 miliardi di euro in titoli di stato pericolosi, con scarsi risultati. Politicamente l’appello alla Bce è comprensibile. I guardiani della moneta dispongono teoricamente di mezzi finanziari illimitati. Tuttavia in questa situazione conflittuale sono forti e deboli allo stesso tempo. Forti perché la banca centrale può rapidamente spegnere il fuoco sui mercati finanziari. Deboli, perché così facendo non si risolve alcun problema. Al contrario, negli stati in crisi una volta spento l’incendio cesserà anche la volontà di portare avanti le riforme.

Il Guardian sottolinea che l’impegno di Mario Draghi a fare di tutto per salvare l’euro, per quanto coraggioso, è avaro di dettagli:

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Sfortunatamente, come a poker, il solo fatto di dichiarare di avere un buon gioco non intimidisce sempre il tavolo. […] Draghi sta per rivendicare il diritto ad acquistare titoli di stato se i mercati non si comporteranno correttamente, ovvero se non presteranno a Spagna e Italia a tassi meno elevati? […] C’è un motivo preciso per cui l’acquisto di titoli da parte della Bce è congelato da mesi: la Germania (tra gli altri) ha la tendenza a rifiutare qualsiasi cosa somigli a un finanziamento sottobanco degli stati sovrani. […] In assenza di chiarezza possiamo interpretare la dichiarazione di Draghi in molti modi diversi. Ecco un esempio: i leader dell’eurozona vogliono semplicemente placare i mercati per l’estate in modo da avere il tempo di preparare un piano di salvataggio globale per la Spagna?

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