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Il 20 febbraio il primo ministro Boiko Borisov ha lasciato il suo incarico.
“Per noi ogni piccola goccia di sangue versato è una macchia”, ha dichiarato riferendosi ai recenti scontri tra manifestanti e polizia in diverse città bulgare. Da una decina di giorni il paese è scosso da proteste, spesso violente, contro il rincaro dell’elettricità.
Gli osservatori considerano le dimissioni di Borissov una mossa strategica per proteggere le sue chance di vincere le elezioni legislative, che sono previste per giugno ma che probabilmente saranno anticipate a primavera. Fino al voto sarà un governo tecnico a occuparsi dell’ordinaria amministrazione.

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