Kiev, 24 agosto 2010. Celebrazione del diciannovesimo anniversario dell'indipendenza.

Non dimenticateci

Sono passati solo sei mesi dalle ultime elezioni presidenziali, ma della cosiddetta "rivoluzione arancione" del 2004 non resta più niente. Uno scrittore denuncia "l'occupazione interna" del suo paese e lancia un appello all'Europa.

Pubblicato il 24 Agosto 2010 alle 14:10
Kiev, 24 agosto 2010. Celebrazione del diciannovesimo anniversario dell'indipendenza.

L'Ucraina di oggi è un tipico caso di "fragilità della democrazia", o di come si arriva a una nuova dittatura. L'uomo che aveva profondamente interiorizzato "l'offesa del 2004" [in occasione delle elezioni presidenziali era stato battuto da Viktor Juscenko] comincia ad assaporare la sua vendetta.

Viktor Janukovic è il primo presidente "di minoranza" della nostra storia – al secondo turno delle elezioni [nello scorso febbraio] aveva ottenuto meno del 49 per cento dei voti. Di conseguenza sembrava molto difficile che potesse riuscire a imporsi meglio del suo predecessore. Ma in realtà eravamo degli ingenui, convinti che la costituzione di un paese fosse intoccabile.

[…] **Questo articolo è stato ritirato su richiesta del titolare del copyright.** (traduzione di Andrea De Ritis)

Politica

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Verso una “Russia-bis”?

"L'Ucraina è ancora una democrazia?" si chiede su EUobserver Viktor Tkachuk della People First Foundation: "Oggi un potere assoluto accompagnato da risorse economiche potenzialmente illimitate sono nelle mani del presidente e dei suoi uomini. L'Ucraina è diventata una tipica oligarchia, con l'opposizione che si limita a una sterile retorica". "Gli ideali della rivoluzione arancione sono stati traditi", afferma il sito europeo di informazione, che nota come i "contropoteri previsti dalla costituzione per il buon funzionamento di una democrazia, con un governo e un'opposizione, sono stati indeboliti dal nuovo esecutivo, mentre i deputati vendono apertamente i loro voti al migliore offerente. Le ultime apparenze di una politica basata su delle elezioni democratiche e su dei partiti stanno scomparendo e sono sostituite da quello che un giorno sarà uno stato diretto da un partito unico, non più subordinato al popolo ma a un'élite autoproclamata che pensa solo al denaro". In altre parole, "l'Ucraina ha ormai adottato il modello russo".

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