Invitato a rispondere alle domande degli eurodeputati riuniti a Strasburgo il 18 gennaio, il primo ministro ungherese ha promesso modifiche alle leggi controverse ma ha ignorato le critiche più profonde sul rispetto delle regole democratiche.
Orbán "si è imposto sugli sciacalli", scrive Magyar Hìrlap. Il quotidiano conservatore definisce in questo modo
gli eurodeputati della coalizione Fmi che hanno ricevuto il materiale preparato dall'opposizione di Budapest. […] Il primo ministro ha respinto i diktat europei, ma si è mostrato pronto al dialogo su tutti gli argomenti. Tuttavia il suo tono europeo non interessa a nessuno nei ranghi della frazione europea dell'Fmi […] che parla di democrazia ma segue solo la legge del fondo monetario.
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[Népszava parla](http:// http://www.nepszava.hu/articles/article.php?id=512269) invece di "un dialogo tra sordi al Parlamento europeo". Secondo il quotidiano di sinistra
Orbán ha fatto finta di non capire le ragioni per cui è criticato in Europa […]. Come al solito ha mischiato luoghi comuni demagogici e difesa della patria.
"Tutti si sono arroccati su posizioni politiche partigiane", si rammarica Népszava, sottolineando l'appoggio del primo ministro polacco Donald Tusk a Orbán e denunciando "l'isteria del Parlamento europeo a proposito dell'Ungheria".