Prossima fermata: Copenhagen

Pubblicato il 14 Settembre 2009 alle 13:08

A tre mesi dalla conferenza sul clima di Copenaghen (Cop15), l'Europa affila le armi per assumere un ruolo d'avanguardia nella lotta al riscaldamento climatico. Il 10 settembre la Commissione ha presentato le sue proposte per fare in modo che i paesi del nord e del sud del mondo si associno per la salvaguardia del pianeta. Lo stesso giorno Nicolas Sarkozy ha annunciato l'adozione in Francia di una "tassa sull'anidride carbonica" di 17 euro per ogni tonnellata di Co2 emessa.

"La situazione è troppo grave per fare finta di niente", ha spiegato il presidente francese, definendo la misura di "portata storica". Ma il dibattito, invece di concentrarsi sugli effetti concreti di una tassa del genere in materia di emissioni, si è spostato sulle sue conseguenze per il portafoglio dei contribuenti. Peccato, perché come fa osservare il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, "si tratta di una vera tassa sull'anidride carbonica". Il dibattito è rimasto interno alla Francia, mentre avrebbe dovuto essere europeo. E a Bruxelles le proposte della Commissione, non sostenute dai dirigenti politici, rimangono dei semplici annunci tecnocratici.

Angela Merkel, Gordon Brown e Nicolas Sarkozy hanno firmato una lettera comune per sostenere, in occasione del prossimo vertice del G20, la posizione delle potenze europee sulla questione dei bonus dei banchieri. Il prossimo Consiglio europeo, in ottobre, potrebbe essere l'occasione per questi tre leader, i loro colleghi e la presidenza svedese, di mobilitarsi in modo concreto sul fronte ambientale. In questo modo l'Europa andrebbe a Copenaghen non solo con delle idee, ma anche con una volontà politica nella quale i cittadini possano identificarsi.

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