Regolamentazione o invadenza?

Molte disposizioni della Commissione europea condizionano la vita dei cittadini e contribuiscono a minare la loro fiducia. È il caso della conservazione dei dati personali, decisa senza alcuna trasparenza.

Pubblicato il 20 Aprile 2011 alle 15:21

L'Europa naviga in cattive acque. Il piano di salvataggio dell'euro non è stato ben accolto e le beghe dei 27 sull'argomento e sull'intervento in Libia sono fonte di tensioni.

È in queste circostanze che la Commissione sta contrariando anche gli europeisti più convinti. La Commissione (e l'Unione) europea stanno rovinando la fiducia dei cittadini approvando alla chetichella misure losche di cui saranno i cittadini a fare le spese.

Per esempio, Bruxelles ha incaricato alcune grandi multinazionali di provvedere alla sostituzione dei sistemi d'illuminazione domestici. Risultato, i cittadini si ritroveranno con apparecchiature particolarmente care, che diffondono una luce orribile, ci mettono molti minuti a entrare in funzione e che bisogna assolutamente evitare di rompere a causa del mercurio che contengono.

A tutto questo si aggiungono le rivelazioni di nuovi studi secondo cui le lampade compatte fluorescenti emetterebbero vapori tossici e conterrebbero sostanze cancerogene. Questa almeno è l'opinione degli esperti consultati dalla rivista Markt. I produttori si difendono sostenendo che i loro prodotti non superano i limiti consentiti. La questione non è stata oggetto di alcun dibattito.

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La direttiva europea sulla conservazione dei dati personali è stata approvata con la stessa "discrezione". La norma riguarda l'integralità delle comunicazioni trasmesse attraverso i telefoni fissi, i cellulari, la posta elettronica e internet, e prevede la conservazione dei dati per una durata di sei mesi. La polizia e la giustizia avranno accesso alle informazioni. Diversi abusi si profilano già all'orizzonte.

Le autorità avanzano la giustificazione della lotta al terrorismo. L'Ue ha addirittura pubblicato un "rapporto di valutazione" che spiega in sostanza che gli stati che hanno già messo in atto misure simili hanno registrato un grande successo. Grazie a "sotterfugi".

Vegetariani schedati

Nel 2010 la Corte costituzionale tedesca ha stabilito che la conservazione immotivata dei dati è contraria alla costituzione.Il governo tuttavia sta studiano un modo per effettuarla ugualmente pur rispettando il verdetto. Il governo svedese invece si rifiuta di mettere in pratica la direttiva e la Commissione europea minaccia di multarlo. In Austria la legge dovrà subire qualche modifica cosmetica prima di essere adottata.

I passeggeri aerei sono i prossimi sulla lista. La Commissione europea vuole costringere le compagnie aeree a registrare le informazioni riguardanti i passeggeri dei voli in ingresso e in uscita dall'Europa, per poi trasmetterli agli organismi di sicurezza dei paesi coinvolti. I dati saranno conservati per cinque anni e comprenderanno il nome e l'indirizzo del passeggero, insieme al numero di carta di credito, il nome di eventuali coniugi e figli, il numero della tessera frequent-flyer, l'indirizzo email e le sue preferenze a proposito dei pasti (Kosher o vegetariani), del noleggio di automobili e della sistemazione alberghiera.

Con la loro politica del segreto, la Commissione europea e l'Unione avviano la distruzione del progetto Europa. (traduzione di Andrea Sparacino)

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