Il leader verde Daniel Cohn-Bendit al parlamento europeo

Verde, tendente al blu

Con 48 seggi al Parlamento europeo – 14 in più rispetto alla scorsa legislatura – gli ecologisti diverranno una forza di prim'ordine a Strasburgo? Molti commentatori non ne sembrano troppo convinti, mentre altri notano che questo movimento tradizionalmente progressista ha cominciato a svoltare a destra.

Pubblicato il 17 Giugno 2009
  • Di
Il leader verde Daniel Cohn-Bendit al parlamento europeo

Nella regione di Bruxelles i verdi hanno appena formato una coalizione con i liberali e i cristiano democratici, riporta il quotidiano polacco Rzeczpospolita. Anche in Germania ci sono i segni di una svolta storica, con la disponibilità espressa dai verdi a cooperare con liberali e cristiano democratici a livello federale.

È da un po' di tempo che si parla di un cambio di alleanze per i verdi. In Francia, per esempio, i verdi hanno quasi superato gli ex partner del Partito socialista, mentre in Portogallo hanno ottenuto più voti della sinistra. "I verdi devono cominciare a parlare di cambiamento climatico in un contesto economico (creare nuovi posti di lavoro in un'economia sostenibile), abbandonare i legami con l'estrema sinistra e trattare con liberali e cristiano democratici allo stesso modo in cui lo fa la sinistra moderata", afferma Rzeczpospolita.

In Belgio, l'europarlamentare Philippe Lambert sostiene che i verdi hanno diversi valori in comune con la destra. "I socialisti e i liberisti credono che l'unica misura della qualità della vita sia lo status materiale", dice. "Come i cristiano democratici, invece, noi pensiamo che l'importante non sia il conto in banca". Secondo Rzeczpospolita, inoltre, i verdi si sono mostrati più critici nei confronti delle dittature comuniste.

In alcuni paesi, comunque, gli ambientalisti contano poco o nulla. In Spagna, per esempio, un paese le cui coste sono da decenni vittima di un disastro ecologico, le politiche ambientaliste non hanno mai convinto troppo. Los verdes-Grupo verde europeo ha ottenuto solo lo 0,6 per cento alle europee. Secondo il quotidiano barcellonese La Vanguardia, le ragioni sono molte. I verdi devono farsi spazio tra i socialisti e i movimenti di sinistra regionali. "C'è troppa frammentazione", nota il quotidiano, "e si finisce per disperdere le forze".

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Neanche nelle isole britanniche il panorama è incoraggiante. Sul Guardian, Leo Hickman si preoccupa che i verdi restino nient'altro che una presenza marginale in politica. A differenza dei francesi, i verdi britannici non hanno incrementato la loro presenza in parlamento, ferma a due seggi, mentre gli ecologisti irlandesi sono stati spazzati via a livello europeo e locale. Hickman si chiede se le soluzioni necessarie ad affrontare "la moltitudine di problemi ambientali che ci affligge" arriveranno mai dai partiti principali, che a causa degli "interessi interni alla partitocrazia" continueranno a proporre "misure populistiche e di breve respiro, che non potranno che aggravare le questioni ambientali". Il problema dei verdi, sostiene Hickman, è che "sembrano destinati a rimanere ai margini, almeno finché saranno percepiti dall'elettorato come una forza monotematica (e il nome non fa che confermarlo)". Forse "solo un grande balzo in avanti tecnologico potrà salvarci, a dispetto e non grazie alla politica". Il sistema politico, conclude, "è semplicemente inadatto ad affrontare le questioni ambientali".

Questo articolo ti interessa?

È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.

Mi abbono
Do il mio contributo

Live | Finanza verde: le promesse e il greenwashing. Le nostre inchieste

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

Vedi l'evento >

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Approfitta delle offerte di abbonamento oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza

Sullo stesso argomento