Vignetta della settimana Elezioni legislative francesi

Vittoria di Pirro

Pubblicato il 21 Giugno 2022 alle 17:21

Domenica 19 giugno, nel secondo turno delle elezioni legislative in Francia, la coalizione dei partiti Ensemble ! (centro-destra) del presidente Emmanuel Macron, si è mantenuta al primo posto all’Assemblea nazionale (camera bassa), seppur indebolita. Si tratta di una vittoria amara se si considera che il partito presidenziale ha ottenuto “soltanto” 245 seggi su 577 – decisamente meno rispetto ai 308 che il partito di Macron, La République en marche, aveva conquistato da solo nel 2017.

In seconda posizione troviamo la Nouvelle union populaire, écologique et sociale (NUPES, sinistra) con 131 seggi. Questa disparata coalizione formata da socialisti, comunisti, ecologisti e membri de La France Insoumise (LFI, sinistra) oggi vanta di essere il principale gruppo di opposizione. Il Rassemblement national (RN, estrema destra) di Marine Le Pen, registra un successo storico che l’ha fatta passare da 8 seggi nel 2017 a 89 seggi oggi, permettendole quindi di costruire il suo proprio gruppo parlamentare. Un dato di maggior importanza ancora è che il RN rivendica la presidenza della commissione delle Finanze presso l’Assemblea nazionale (l’organo incaricato del controllo sul bilancio dello stato), un ruolo tradizionalmente riservato al maggior gruppo d’opposizione.

Il presidente recentemente rieletto, perde quindi la sua maggioranza assoluta (circa 289 seggi), ritrovandosi in una situazione relativamente nuova per la Francia e dovendo quindi contemplare l’idea di una coalizione politica all’Assemblea nazionale;e allora perché non con un partito di destra che ha ottenuto 61 seggi e al momento contrario ad un’alleanza: Les Républicains? O perché non con un governo minoritario, trattando delle disposizioni con gli altri partiti, caso per caso? Se mai queste due opzioni dovessero rivelarsi irrealizzabili, l’unica via d’uscita per Emmanuel Macron potrebbe essere lo scioglimento dell’Assemblea nazionale insieme a delle nuove elezioni.


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