"Berna reinventa la via bilaterale!", esclama la Tribune de Genève dopo la decisione del Consiglio federale di continuare sulla strada intrapresa nel 1992 nei rapporti con l'Unione. "Tutte le strade sono aperte, ha affermato il presidente svizzero Doris Leuthard scartando di fatto l'adesione all'Ue, l'Eee (Spazio economico europeo) e il bilateralismo troppo rigido", scrive Pierre Ruetschi nel suo editoriale. Ruetschi attacca duramente la "nuova" politica svizzera nei confronti di Bruxelles: la continuazione degli accordi bilaterali come "unica strada possibile". Un gruppo di lavoro è stato creato con il compito di formulare delle proposte entro la fine dell'anno. Questa posizione esprime "l'immenso imbarazzo di una Svizzera che non ha più grandi margini di miglioramento sulla strada delle trattative bilaterali", e non fa nulla per cambiare la situazione. Insomma, "Berna prende tempo, ma senza definire una linea chiara per il futuro".
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