Intervista Ia e democrazia

Paul Nemitz: “Non possiamo lasciare che l’intelligenza artificiale si autogestisca” 

Paul Nemitz, esperto del “triangolo legge, tecnologia e democrazia” e consigliere dell’Ue, condivide le sue opinioni in merito all’influenza dell’Intelligenza Artificiale sulle democrazie e sul come e perché questa tecnologia dovrebbe essere regolata, a livello europeo, ma non solo.

Pubblicato il 25 Maggio 2023 alle 08:17

Paul Nemitz è consigliere capo della direzione generale Giustizia e consumatori della commissione europea e professore di diritto al Collegio d’Europa. È considerato fra i maggiori esperti di libertà digitali e ha guidato i lavori per il regolamento europeo sulla protezione dei dati. Il suo libro The Human Imperative: Power, Democracy and Freedom in the age of Artificial Intelligence ("L’imperativo umano: potere, libertà e democrazia nell’era dell’intelligenza artificiale"), scritto insieme a Matthias Pfeffer, esce in inglese a giugno.

Voxeurop: L’intelligenza artificiale (Ia): opportunità o minaccia per la democrazia? 

Paul Nemitz: Voci allarmiste stanno progressivamente rimpiazzando l’ingenuo ottimismo sull’intelligenza artificiale degli inizi. Sia Elon Musk che Bill Gates hanno affermato che l’Ia è come l’energia nucleare, un’opportunità e un rischio. Nel suo libro Human Compatible: Artificial Intelligence and the Problem of Control (“Compatibile con l’uomo: l’Ia e il problema del controllo”, Viking editore, 2019), Stuart Russel, autore del manuale di successo sull’Ia, descrive la questione spinosa del controllo dell’intelligenza artificiale e fa un parallelo con l’energia nucleare. Non possiamo essere certi che un’intelligenza artificiale generale non venga sviluppata a breve. C’è stato un tempo in cui i più eminenti scienziati ritenevano che la scissione dell’atomo fosse impossibile. Per questo è necessario che la democrazia prenda il controllo su questa tecnologia, in base al collaudato principio di precauzione. 

Gli ingegneri e gli sviluppatori che si occupano dell’Ia saranno d’accordo. Né le persone né la democrazia possono essere controllate e manipolate dall’Ia. Al contrario, sia le persone che la democrazia devono mantenere il controllo sull’intelligenza artificiale. 

Se si possa fare dell’Ia un’opportunità per la democrazia dipende da molti fattori. Per prima cosa, la volontà di coloro che sviluppano i sistemi d’intelligenza artificiale di servire la democrazia e non solo di trarne profitto. In secondo luogo, la volontà di investire in un’Ia specificamente progettata per mettere gli attori democratici – dai parlamenti e governi, ai partiti politici, ai mezzi d’informazione, ai sindacati, alle ong e alle chiese, ai singoli individui – in grado di contribuire in modo più attivo e costruttivo al funzionamento della democrazia.

Paul Nemitz in Perugia (Italy), April 2023. | Photo: Gian-Paolo Accardo
Paul Nemitz a Perugia, aprile 2023. | Foto: Gian-Paolo Accardo

L’Ue dovrebbe controllare l’intelligenza artificiale? E se sì, in che modo e a quale scopo? Il Regolamento sull’Ia affronta le principali questioni legate all’intelligenza artificiale e al suo utilizzo?

Non possiamo lasciare che questa tecnologia si autogestisca e si affidi alla sola etica. Come le sostanze chimiche, le auto e l’energia nucleare, per citare solo alcuni esempi, questa tecnologia è abbastanza importante da richiedere una legge che ne definisca scopo e limiti. Il Regolamento sull’Ia costituirà un importante precedente che confermerà la supremazia della democrazia in tempi di rapidi progressi in campo tecnologico. Gli appelli spicci  all'autoregolamentazione e all'etica invece che ad una legge vincolante e applicabile sono superati, perché la potenza e la velocità dello sviluppo tecnologico richiedono semplicemente atti con forza di legge per garantire l'interesse pubblico e che tutti, compresi quelli che non vogliono stare al gioco siano effettivamente vincolati da regole applicabili.

Non possiamo ignorare l’importante questione del potere quando si parla dell’Ia. Senza una legge vincolante, il potere della tecnologia di modellare la società si concentra nelle sole mani di coloro che la sviluppano e la possiedono. Se le società fossero organizzate in questo modo, la democrazia non funzionerebbe e non potremmo garantire che i diritti fondamentali vengano rispettati. Il mercato interno dell’Unione europea deve essere regolamentato anch’esso, poiché senza una legge a livello europeo andremo presto incontro a una frammentazione della legislazione in tutti e 27 gli stati membri: questo significherebbe che il mercato interno non funzionerebbe in un settore chiave come quello della tecnologia avanzata. Il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale affronta numerose questioni importanti legate allo sviluppo e all’utilizzo dell’Ia e, come ogni altra cosa in democrazia, sarà un compromesso, nella giusta direzione tra visioni politiche differenti. 

Nell’attuale proposta di Regolamento, i sistemi di intelligenza artificiale saranno classificati a seconda del livello di rischio che presentano: minimo, limitato, alto, fino ad inaccettabile. Alcuni punti nevralgici potrebbero essere quelli della sorveglianza biometrica, della diffusione della disinformazione o del linguaggio discriminatorio. Ha senso tutto ciò?

L’approccio normativo basato sul rischio è un buon inizio, ma è limitato poiché riduce la legge a una pezza sui fallimenti del mercato e i rischi tecnologici che si verificano nel settore privato. Per esempio, se avessimo avuto solo leggi basate sul rischio, la democrazia starebbe abbandonando l’obiettivo che le persone, attraverso essa, diano forma alla società e al modo in cui vogliono vivere. 


Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Detto ciò, il Regolamento sull’intelligenza artificiale è parte di un pacchetto più ampio di leggi di  con cui l’Ue sta dando forma alle nuove realtà digitali. Affianca il Regolamento sui servizi digitali (DSA), il Regolamento sui mercati digitali (DMA), il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e le regole per la tutela dei consumatori, per citare alcune delle normative già in vigore. Per poter dare risultati concreti, occorre che la legge sull’Ia  messa in atto rapidamente. Gli oltre tremila emendamenti al Parlamento europeo mostrano che la democrazia ha molto da dire sull’Ia e sulla sua regolamentazione. Credo nella volontà di arrivare a compromessi affinché la legge venga approvata e mostrare che la democrazia può funzionare. In questo spirito, credo che il Regolamento sull’Ia, insieme ad altre norme in materia di…

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento