Analisi Libertà di stampa

La stampa cooperativa: indipendente, trasparente e democratica

Basati su una governance democratica, i giornali cooperativi sono un modello che punta sull'utilità pubblica invece che sul profitto. Queste imprese, di proprietà dei dipendenti e dei lettori, mettono indipendenza e coinvolgimento diretto del pubblico al centro della politica editoriale.

Pubblicato il 13 Dicembre 2023 alle 15:47

Prima testata giornalistica gestita da una società cooperativa europea (SCE), Voxeurop ha cercato fin dall'inizio di mettere la governance democratica al centro del suo approccio editoriale ed economico. 

In una cooperativa, ogni socio e socia ha diritto a un voto in assemblea generale, indipendentemente dalla quota di capitale che detiene. Lo status di cooperativa garantisce inoltre ai dipendenti la proprietà dei giornali per cui lavorano, dando loro il controllo di maggioranza. Per Voxeurop, così come per altri organi di stampa cooperativi, l'obiettivo non è quello di generare profitto, ma di adempiere a un dovere di pubblica utilità: quello di informare.

L'idea che i dipendenti possiedano una parte del capitale della loro azienda risale al Diciottesimo secolo. Le prime cooperative dell'epoca rappresentavano un modo per i lavoratori di controllare la ricchezza prodotta. I lavoratori, che non potevano legalmente formare associazioni di categoria, potevano così avere una forma di controllo e di gestione sulle condizioni di lavoro. 

Tra le cooperative possibili, ci sono quelle editoriali. La “Taz”, così come viene chiamata familiarmente,  ne è un buon esempio. Nel 1977, un gruppo di militanti  e studenti tedeschi si ispirò al modello del francese Libération e fondò Die Tageszeitung sulla base di campagne di donazione. Nel 1992, le difficoltà finanziarie costrinsero i fondatori a cambiare modello, optando per quello cooperativo. L’obiettivo? Puntare sui lettori e le lettrici invece che su azionisti disposti a finanziarli. Nel corso degli anni, il giornale è cresciuto in termini di soci e di diffusione: oggi il quotidiano ha una tiratura di 50mila copie al mese, il marchio “Taz” è riconosciuto e stimato, e la cooperativa conta quasi 23mila soci e socie. 

Die Tageszeitung è solo un esempio tra gli organi di informazione che hanno optato per questo modello: il mensile francese Alternatives Economiques ha creato una cooperativa, così come il britannico Bristol Cable, il Manifesto in Italia o lo spagnolo ElDiario.es. Queste pubblicazioni hanno linee editoriali diverse e si occupano di temi diversi, ma tutte condividono lo stesso approccio.

La testata spagnola ElDiario.es è garante di una linea editoriale alternativa e di una vera indipendenza, acquisita grazie ai contributi dei suoi membri e lettori. Durante una sessione di domande e risposte con il suo lettorato,  il direttore, Ignacio Escolar, ha risposto: "Senza esitazione, preferisco dipendere da centinaia e migliaia di membri, persone che fanno reclami, che si lamentano, che ci dicono 'mi piace questo, ma non quello'; preferisco avere questo tipo di pressione da parte dei nostri lettori piuttosto che dipendere da una dozzina di aziende pubblicitarie". Per Escolar, i contributi dei lettori e delle lettrici si sono rivelati salutari di fronte alle difficoltà finanziarie che il giornale ha incontrato, poiché il modello cooperativo rimane relativamente precario.

Le donazioni e le sovvenzioni costituiscono un flusso di entrate non sempre stabile a lungo termine, e la ricerca del sostegno nel proprio lettorato richiede tempo ed energia. Quando è necessario un investimento importante, per le aziende che non hanno un modello basato sui profitti (e quindi non dispongono di riserve finanziarie consistenti) la situazione è difficile. La creazione di una società cooperativa di stampa può essere complicata: il modello resta relativamente poco conosciuto e  richiede un impegno notevole e un carico di lavoro aggiuntivo per fondatori e fondatrici.

Ma le aziende cooperative sono quelle che offrono più spazio all'ascolto. I dipendenti comproprietari e i lettori soci possono influenzare la linea editoriale o l'organizzazione del lavoro: in un momento di crisi di fiducia nei confronti della stampa in generale, l'impresa cooperativa rappresenta un'iniziativa che si contrappone all'elitarismo e all'opacità di alcune redazioni “tradizionali”. 

Sebbene il modello cooperativo sia precario, offre e rappresenta un modo di generare entrate alternativo rispetto al modello pubblicitario delle imprese private. 

Se l’informazione rappresenta un pilastro democratico deve rimanere libera e indipendente. Le società cooperative garantiscono questa libertà a lungo termine, consentono un maggiore coinvolgimento di lettrici e lettori e lottano per dare al pubblico motivi per avere fiducia nei giornali.


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