"Offerte di lavoro in Romania". Manifesto destinato ai lavoratori romeni, realizzato dal governo di Bucarest e affisso a Castellón (Spagna).

Bentornati a casa, emigrati

La crisi economica colpisce i romeni emigrati in Spagna in cerca di lavoro. I governi di Madrid e Bucarest hanno deciso di finanziare il loro ritorno in patria, dove la manodopera scarseggia.

Pubblicato il 1 Giugno 2009 alle 15:48
"Offerte di lavoro in Romania". Manifesto destinato ai lavoratori romeni, realizzato dal governo di Bucarest e affisso a Castellón (Spagna).

I disoccupati rumeni in Spagna potrebbero tornare nel loro paese con l'aiuto delle autorità rumene e spagnole, per lavorare alla costruzione delle infrastrutture. In Romania infatti le grandi vie di comunicazione si contano sulla dita di una mano e c'è una grave carenza di manodopera. La Federazione delle associazioni dei rumeni d'Europa (Fadere) vuole offrire ai circa 300mila disoccupati rumeni spagnoli [in Spagna ci sono più di 700mila rumeni] la possibilità di tornare nel loro paese di origine. Il governo spagnolo si è dichiarato disponibile e ha annunciato l'intenzione di pagare loro il biglietto di ritorno.

"Il possibile ritorno dei rumeni non ci spaventa, perché l'anno scorso non siamo stati in grado di portare avanti i nostri progetti a causa della mancanza di manodopera", ha dichiarato di recente il presidente rumeno, Traian Basescu. "Sappiamo bene che il rilancio della crescita economica richiederà ancora un anno o due". La Fadere, che dovrebbe ben presto proporre delle misure concrete al governo spagnolo, ritiene che le autorità rumene dovrebbero accompagnare questo ritorno con delle misure concrete di reinserimento nel mondo del lavoro, come il finanziamento di corsi di specializzazione nei settori più carenti di manodopera o l'esonero dalle imposte per quelle imprese che assumono lavoratori rientrati nel paese.

Un altro argomento delicato per i rumeni emigrati è quello dell'integrazione dei loro figli nelle comunità d'origine. Per questi ragazzi e in particolare per quelli che sono nati fuori dal paese, i rappresentanti della Fadere propongono l'organizzazione di corsi di lingua, di letteratura e di cultura rumena; si chiede inoltre che i periodi di studio all'estero siano riconosciuti e i diplomi convalidati. La situazione dei rumeni emigrati in Spagna è complessa. Molti di quelli che sono rimasti senza lavoro sono indecisi se tornare a casa o rimanere disoccupati in Spagna. Attualmente il sussidio di disoccupazione che ricevono dal governo spagnolo, compreso fra 800 e 1.000 euro al mese, è molto superiore a quello che potrebbero guadagnare rientrando in Romania. Ma non bisogna dimenticare che i rumeni che vivono all'estero sono quelli che contribuiscono di più al Pil rumeno, anche se nel primo trimestre del 2009 hanno inviato nel loro paese solo 1,9 miliardi di euro, una riduzione di 154 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta
Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento