La tassa sulle comunicazioni telefoniche votata nel maggio 2012 da Budapest ed entrata in vigore il primo gennaio “non piace a Bruxelles”, scrive Népszabadság. La Commissione europea ha infatti avviato il 24 gennaio una procedura di infrazione contro l’Ungheria, inviando al governo di Viktor Orbán una lettera di messa in mora. La procedura potrebbe sfociare in una denuncia davanti alla Corte di giustizia europea e in sanzioni economiche, spiega il quotidiano.
Nel 2011 la Commissione europea aveva già avviato un’inchiesta sulla “tassa di crisi” creata dal governo ungherese nell’ottobre 2010, ricorda il quotidiano. Le misure eccezionali riguardano i settori dell’energia, delle telecomunicazioni, della distribuzione e della finanza. Secondo le previsioni dovevano durare fino al 2013, ma sono state prolungate “sine die”. A questo punto il governo ungherese ha due mesi per rispondere a Bruxelles o modificare la legislazione in accordo con le leggi europee.
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