Anche se Cipro ha aderito all’Unione europea nel 2004, l’isola è ancora separata in due da una “linea verde” lunga 180 chilometri sotto il controllo delle Nazioni Unite. È l'unico Stato membro dell’Ue sotto occupazione straniera, e Nicosia (Lefkosia in turco) è l'unica capitale europea ancora divisa da un muro.
Solo la Repubblica di Cipro (nel sud) è riconosciuta dalla comunità internazionale, mentre la parte settentrionale, occupata dall’esercito turco, che ha stazionato più di 30mila truppe, non è riconosciuta da nessun paese eccetto la Turchia. I turco-ciprioti che vivono lì hanno un passaporto europeo e il diritto di votare alle elezioni europee:nel 2019 che il primo deputato turco-cipriota, Niyazi Kizilyurek, è stato eletto al Parlamento europeo.
Dal lato dello sviluppo economico esistono enormi differenze: la Repubblica di Cipro ha ricevuto parecchi fondi europei per migliorare le infrastrutture, le strade, il trattamento delle acque e gli impianti di riciclaggio dei rifiuti.
Al contrario, la parte settentrionale dell’isola vive sotto la perfusione finanziaria e politica di Ankara, ed è in fase di “turchizzazione”, simboleggiata dal discorso del presidente turco Recep Tayyp Erdoğan del 15 novembre 2020 nella città fantasma di Varosha, dove ha sostenuto la creazione di due stati a Cipro.
A cura di Constance Decorde.
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