"Questo è solo l'inizio", titola il Guardian dopo che il 10 novembre più di 50mila studenti hanno manifestato nella capitale britannica per protestare contro l'aumento delle tasse scolastiche (che potranno superare i diecimila euro) e contro il taglio del 40 per cento del bilancio per l'insegnamento universitario. La protesta, "di gran lunga la più grande e drammatica in risposta alle misure di austerity del governo", è sfuggita al controllo quando un gruppo di manifestanti è piombato sul quartier generale del Partito Conservatore. "I contestatori hanno distrutto le vetrine e sventolato bandiere anarchiche dal tetto dell'edificio, mentre attivisti mascherati si scontravano con i poliziotti urlando 'Feccia Tory'" – un'espressione che ricorda le violente proteste contro il governo Thatcher. Dalle pagine del quotidiano londinese un professore universitario sottolinea che "la protesta – nella sua dimensione pacifica ma anche in quella violenta – è segno che per la prima volta da anni il paese non ha paura di reagire e lottare".
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