Idee Daphne Caruana Galizia
Joe Azzopardi su scena | Foto: Daryl Cauchi

Perché l’omicidio di Daphne deve rimanere sotto i riflettori

La prima produzione teatrale incentrata sull'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, nel 2017, andrà in scena a Bruxelles il 4 e 5 maggio. Lo sceneggiatore, regista e giornalista Herman Grech spiega perché si è sentito in dovere di mettere in scena questa storia.

Pubblicato il 4 Aprile 2022 alle 11:31
Joe Azzopardi su scena | Foto: Daryl Cauchi

Per chiunque viva a Malta, le 3 del pomeriggio del 16 ottobre 2017 sono uno di quei momenti da "dov'eri? È stato il momento in cui una banda di criminali ha innescato l'ordigno nascosto nell'auto di Daphne Caruana Galizia, facendola saltare in aria mentre partiva da casa.

L'assassinio della più nota blogger e giornalista di Malta ha scosso il più piccolo stato dell'Unione europea, e ha anche suscitato una reazione di orrore in tutto il continente. 

"Daphne" era un nome familiare a Malta. Il suo blog, Running Commentary, era conciso, informativo, un po’ pettegolo, brutale e divertente. Il suo lavoro sui Panama Papers è stato eccezionale, al punto da portare il paese ad elezioni anticipate nel 2017. Daphne è stata,  probabilmente, la migliore giornalista della sua generazione.

Aveva sì molti ammiratori, ma in tanti la odiavano. Daphne Caruana Galizia  ha  criticato e svergognato diverse personalità,  specialmente alcune legate al Partito laburista al potere e al mondo degli affari maltese. Derisa come "strega" e "classista", aveva molti nemici. Quando fu uccisa, la platea di potenziali sospetti era enorme. 

Kim Dalli. | Foto: Fran Rizzo

La notizia dell’arresto dei responsabili dell’omicio è stata accolta con stupore, arrivata a poche settimane dai fatti. Ma quello che non si sapeva è che era in corso un piano per insabbiare le indagini e proteggere i mandanti. Quando il nome di un importante uomo d'affari è emerso come primo sospettato, è stato chiaro che avevamo a che fare con un gioco completamente nuovo. L'uomo d'affari in questione era vicino alla cerchia del primo ministro dell’epoca, Joseph Muscat, una figura quasi divina a Malta, guardata con venerazione dalla maggioranza per aver guidato il suo partito verso massicce vittorie elettorali. 

Ammetto che il teatro era l'ultima cosa che avevo in mente quando le indagini per l’omicidio di Daphne hanno cominciato a prendere una direzione precisa: insieme ad un piccolo gruppo di giornalisti, lavoravamo – letteralmente – 24 ore su 24 per cercare di far emergere le manovre che si svolgevano dietro le quinte. Ma Il dramma che si è compiuto in quell’infame giorno del novembre 2019, mentre il paese affrontava le conseguenze dell'indagine sull'omicidio, mi ha costretto a ripensare i miei piani teatrali. 

In tutti i miei anni di giornalismo non avevo mai visto così persone protestare, a migliaia, e  i politici camminare a testa bassa per la vergogna:erano in corso una serie di arresti di alto profilo e riunioni di emergenza. La tensione era palpabile. Mi sono reso conto che nelle settimane precedenti una sceneggiatura si era scritta da sola, e io ne ero solo il tramite. 

Quando ho cominciato a lavorare su They Blew Her Up (“L’hanno fatta saltare in aria”), la mia intenzione non era solo quella di raccontare il crimine:  volevo avvicinarmi ai protagonisti coinvolti in questo terribile dramma, avere risposte intime e metterle insieme ai racconti delle deposizioni in tribunale. Volevo sondare il sistema che alimenta l'avidità e la corruzione, sistema che ha messo in moto l'esecuzione di Daphne. They Blew Her Up è quindi uno spettacolo sfacciatamente politico: affronta la corruzione, la cleptocrazia e il nepotismo, che non sono problemi esclusivi di Malta. 


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Poiché il caso giudiziario è ora avvolto in un labirinto legale senza una fine in vista, e con le indagini ancora in corso, sapevo di camminare in bilico sulla legalità. Per questo, la sceneggiatura lascia il pubblico libero di chiedersi quanto di quello che vedono sia finzione e quanto sia verità. Ammetto che non è stato facile mettere insieme dei racconti per molti versi raccapriccianti. Ma il teatro e l'arte hanno il dovere di scavare nelle verità scomode. E è di grande aiuto il fatto di poter lavorare con cinque dei più bravi attori maltesi su scena, compreso quello che interpreta uno dei figli di Daphne.

Molti mi chiedono perché scelgo di affrontare storie di vita reale attraverso il teatro quando mi occupo di drammi reali nel mio lavoro  quotidiano di giornalista e caporedattore. Per quanto mi pesi ammetterlo, a volte credo che uno spettacolo teatrale, anche se è in parte è finzione, possa parlare alle persone più direttamente  delle “realtà” che leggiamo nei titoli dei giornali. 

Alan Paris in scena | Foto: Daryl Cauchi

Quando abbiamo messo in scena lo spettacolo a Malta nel 2021, molti di coloro che criticavano Daphne non si sono espressi, pensando che la produzione fosse una glorificazione della giornalista, quando in realtà lo spettacolo espone anche le sue pecche. 

Mi sono spesso scontrato con Daphne quando era ancora viva, ma questo non mi dà il diritto di cancellare il crimine dalla memoria collettiva di Malta. È incredibile sentire i suoi critici sostenere che un (altro) mandato politico può cancellare questo crimine o che Daphne "se l'è cercata".

Questo tipo di affermazione è rivoltante, sia che venga formulata a Malta, in Slovacchia, in Turchia, in Ucraina, in Russia o nei Paesi Bassi, dove sono stati di recente uccisi dei giornalisti. Abbiamo tutti il dovere di analizzare, interrogare e sondare, e credo che il giornalismo e le arti siano il veicolo perfetto per questo.


They Blew Her Up andrà in scena al KVS di Bruxelles il 4 e 5 maggio. Co-prodotto da Spazju Kreattiv, è sostenuto tra gli altri dal Malta Arts Council, Voxeurop e l'Associazione dei giornalisti europei. 👉 Informazioni e biglietti qui.


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