Aspirante premier. AFP

Dove arriverà Wilders?

Le elezioni municipali del 3 marzo sono state segnate dal successo del Partito per la libertà (Pvv) di Geert Wilders. Lo scrutinio costituiva un test in vista delle legislative del 9 giugno, in cui il leader islamofobo e populista conta di concretizzare il successo. Resta da vedere come il sistema olandese reagirà allo shock. 

Pubblicato il 4 Marzo 2010 alle 16:31
Aspirante premier. AFP

Il risultato delle elezioni municipali del 3 marzo costituisce una rivoluzione politica per Almere e l'Aia. Nelle due città in cui si è presentato, il Partito per la libertà (Pvv) del populista Geert Wilders, che partecipava per la prima volta a questo tipo di scrutinio, si è affermato come un nuovo protagonista: ad Almere è il primo partito, all'Aia il secondo. Si tratta di un risultato in parte atteso, che cambia il volto della politica olandese.

Fin qui il Pvv si era limitato a lanciare proclami, disinteressandosi alle responsabilità amministrative. Molte delle sue proposte, come quella di vietare l'uso del velo o di tassare chi lo porta, sono evidentemente irrealizzabili nei Paesi Bassi. Ma adesso che ha i numeri per partecipare al governo delle due città, la grande questione è sapere se il Pvv resterà in disparte o comincerà a partecipare al sistema politico. In questo caso, dovrà confrontarsi con questioni delicate, come mettere in atto le misure annunciate pubblicamente, e fare scelte programmatiche. L'acquisizione di peso politico costringe inevitabilmente un partito a mettere alla prova la propria credibilità.

Si dice che il Pvv descriva una realtà inesistente, ma per i suoi elettori è l'unico a denunciare una situazione inaccettabile. Almere non conta molti abitanti di origine musulmana, ma questo non ha impedito ai suoi cittadini di votare per un partito islamofobo. A quanto pare immaginano un avvenire difficile, simile a quello conosciuto prima di trasferirsi in questa nuova città.

L'incognita delle legislative

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A Wilders è stato rimproverato di aver fatto correre il suo partito in due sole città. Una scelta forse poco coraggiosa, ma accettata dai suoi sostenitori. La maggioranza dei partiti olandesi, d'altronde, non si presenta in tutte le città. A Rotterdam, Wilders ha suggerito ai suoi sostenitori di votare per l'emergente partito populista Leefbaar Rotterdam, che ha dimostrato in passato di accettare responsabilità di governo.

Dopo il successo ottenuto alle elezioni per il parlamento europeo dello scorso giugno e alle elezioni locali del 3 marzo, la questione che dominerà le elezioni nazionali del 9 giugno sarà il peso attuale del Pvv. Alle elezioni municipali il comportamento degli elettori varia rispetto alle legislative. La partecipazione è stata bassa (56 per cento) e il voto di protesta potrebbe farsi sentire con maggiore intensità il 9 giugno.

Ma il vero tema è l'elasticità del sistema politico olandese: a fronte di una lunga tradizione di governi di coalizione, come reagirà il sistema alla probabile affermazione del Pvv? L'unica risposta possibile è affrontarla, dal momento che non abbiamo un'alternativa migliore. (sv)

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