“La tragedia del volo MH 17 ci obbliga a trarre una lezione importante sulla nostra sicurezza in questo turbolento Ventunesimo secolo”, [scrive(http://www.nrc.nl/next/van/2014/juli/19/laat-vlucht-mh17-het-911-van-europa-zijn-1401819) Jonathan Holslag su NRC Handelsblad. Il politologo dell’Università libera di Bruxelles ritiene infatti che solo una politica di vicinato decisa può portare a una soluzione contro l’assenza di sicurezza internazionale in Europa.
“La geopolitica è di ritorno”, aggiunge Holslag:
Ma stiamo solo cominciando a realizzare che la distanza che separa Kiev da Katwijk [nei Paesi Bassi] non è così grande. Tutti i paesi europei tra queste due città dipendono l’uno dall’altro per la loro sicurezza. […] Se pensate che ci si possa permettere un ritorno all’epoca dei ministati europei in conflitto fra loro, l’attacco contro il volo MH 17 ci sbatte in faccia una nuova realtà.
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Il presidente russo Vladimir Putin dovrà pagare, aggiunge Holslag, se dovesse essere provato il rapporto tra il Cremlino e il disastro nell’Ucraina orientale. “Ma questo non riguarda solo Putin”, aggiunge:
[[Apparentemente la crisi in Ucraina non era sufficientemente grave da spingere i paesi europei a cooperare di più nel settore dell’energia]]. Le consultazioni a Bruxelles per ridurre la dipendenza dal gas russo non sono andate a buon fine.
Holslag accusa i leader europei di essere “di vedute corte” e “opportunisti”, e ritiene che
naturalmente ci sono buone probabilità perché, dopo un periodo di opportunismo, un vento di panico si impossessi di diversi leader europei. A quel punto, si schiereranno con gli Stati Uniti e metteranno la Russia nell’angolo.
Il politologo ritiene tuttavia che non dobbiamo perdere di vista la nostra responsabilità. L’Europa ha creato “un vuoto di potere lungo la sua frontiera esterna” e ha fallito nel “costruire dei partenariati solidi con le superpotenze regionali”.
La soluzione potrebbe essere une politica di vicinato forte e la creazione di una sfera d’influenza che garantirà maggiore sicurezza all’Europa. Holslag not anche che l’Ue non è minacciata solo nell’est dell’Ucraina, ma anche nel Sahel, dove si trovano “numerosissime armi pesanti”. Non sono soltanto gli aerei di linea a essere in pericolo: con qualche manipolazione, dei missili possono essere usati contro la nostra marina mercantile nel Mar Rosso e nello stretto di Gibilterra.
È per questo che Holslag ritiene sia tempo che l’Europa prenda la guida della “guerra contro la proliferazione incontrollata dei missili. Una convenzione internazionale sui missili antiaerei è il minimo che possiamo fare in omaggio alle vittime del MH 17”. “Dovrebbe essere l’11 settembre dell’Europa, un punto di svolta nella nostra riflessione strategica”, dove la priorità va data alle ritorsioni contro Mosca e alla sicurezza di mezzo miliardo di europei.