Importato dagli Stati Uniti, dove è stato introdotto come gesto di protesta contro le discriminazioni e il razzismo di cui sono vittime gli afroamericani, il gesto di posare un ginocchio a terra prima del calcio di inizio ha fatto il suo debutto a livello europeo durante l’Euro 2020 di calcio.
Anche qui il “Taking the knee” ha assunto una valenza politica, con alcune squadre, come Belgio, Galles, Inghilterra, Portogallo, Scozia e Svizzera, che lo hanno adottato come segno di protesta contro il razzismo e la xenofobia, altre che lo hanno deliberatamente escluso, come Croazia, Francia, Polonia e Ungheria. Alcune di queste ultime hanno peraltro scelto di puntare con il dito la scritta “respect” sulla spalla sinistra delle magliette di tutte le squadre. Altre ancora non hanno preso posizione o lasciato i giocatori liberi di scegliere, come l’Italia o la Germania.
Allo stadio — dove il gesto in diverse occasioni ha raccolto anche dei fischi da parte di alcune tifoserie — così come in politica, l’Europa non sembra unanime rispetto a questa scelta.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >