Il gas russo e i ricchi affari di Daniel Křetínský, la “Sfinge” ceca

Daniel Křetínský è il quarto uomo più ricco della Repubblica Ceca e ha creato il suo impero grazie al controllo di una delle porte d'accesso al gas russo in Europa. Attraverso accordi finanziari tanto abili quanto opachi, sembra che abbia messo al riparo le sue partecipazioni a Cipro e in Lussemburgo in settori come l'energia, la posta, lo sport e la distribuzione. L’inchiesta congiunta di Deník Referendum e del Centro investigativo Ján Kuciak.

Pubblicato il 22 Dicembre 2022 alle 13:11
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Nella via Pařížská di Praga, una delle più costose d'Europa centrale, c’è una discreta porta marrone scuro. È la sede di Energetický a průmyslový Holding (EPH), la più grande impresa ceca, i cui dividendi, distribuiti agli azionisti, nel 2021 hanno quasi raggiunto 850 milioni di euro. È di proprietà dell'uomo d'affari Daniel Křetínský, il cui patrimonio personale sfiora i 120 miliardi di corone (quasi 5 miliardi di euro).

Daniel Křetínský è un avvocato ceco la cui carriera è cominciata nel gruppo finanziario slovacco J&T. Talento multiforme, il quarantasettenne uomo d’affari investe nell'energia in tutta Europa, nei mezzi d’informazione francesi (tra cui il quotidiano Le Monde), nel fondo d'investimento Vesa, nella britannica Royal Mail e in PostNL, le poste olandesi. Il quarto cittadino ceco più ricco ha anche acquistato una villa di lusso vicino a Parigi per decine di milioni di euro nel settembre 2022, che intende trasformare in un albergo; possiede la squadra di calcio Sparta Praga e una partecipazione in quella londinese West Ham United.

Nel primo semestre del 2022, EPH ha registrato un utile di quasi 1,3 miliardi di euro, leggermente superiore a quello dell'intero 2021. Il motivo è abbastanza evidente: EPH approfitta, ancor più dell'anno scorso, dell'aumento dei prezzi dell'elettricità e del gas. La crisi causata dalla guerra in Ucraina non è del tutto estranea.

A qualcuno la crisi piace

Paradossalmente, è proprio l'attuale crisi energetica a salvare l'azienda di Křetínský: è solo grazie agli utili generati dall'aumento dei prezzi dell'energia che EPH Holding ha registrato una crescita nel 2021.

Il trasporto di gas russo verso l'Europa, attività sulla quale EPH ha fatto affidamento fino ad ora, rimane infatti traballante. Come ha ammesso di recente la società, le modifiche ai contratti a lungo termine o alle tariffe regolamentate potrebbero avere un "effetto negativo significativo sull'attività del gruppo".

Křetínský ha molto di cui preoccuparsi: deve l'espansione di EPH all'acquisizione di una partecipazione nella società slovacca Eustream, il più grande vettore di gas russo in Europa. Un investimento fatto nel 2013 per una somma stimata a 2,5 miliardi di euro. Un affare più che succulento: la sua holding è passata da 81 a 340 miliardi di corone (circa 14 miliardi di euro) di attivi, i ricavi sono più che raddoppiati da un anno all'altro, ritrovandosi  a essere una delle tre maggiori aziende ceche. 

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