Secondo Joseph Stiglitz non si dovrebbe temere l’indipendenza della Scozia, dato che essa comporterebbe sicuramente alcuni costi, ma porterebbe qualche vantaggio significativo. In un editoriale pubblicato su The Scotsman, il premio Nobel per l’economia afferma che “di fatto ci sono scarse premesse per il timore che si paventa al momento”.
Prima di tutto Stiglitz dice di non aver dubbi sul fatto che una Scozia indipendente “continuerebbe a far parte dell’Europa” e crede anche che la sua valuta non sia “in discussione”:
Esistono molte intese valutarie che potrebbero funzionare. La Scozia continuerebbe a utilizzare la sterlina, con o senza il consenso dell’Inghilterra. […] Poiché le economie di Inghilterra e Scozia sono così simili, una valuta comune verosimilmente funzionerebbe molto meglio dell’euro, anche in assenza di una politica fiscale condivisa.
“La questione fondamentale che la Scozia deve affrontare è diversa”, scrive Stiglitz:
É evidente che all’interno della Scozia vi sono una visione e valori condivisi: una visione del paese, della società, delle politiche e del ruolo dello stato e valori come equità e opportunità. […] La visione e i valori scozzesi sono diversi da quelli diventati prevalenti a sud della Frontiera [in Inghilterra]. La Scozia prevede l’università gratuita per tutti, mentre l’Inghilterra si sta orientando verso un aumento delle tasse universitarie, costringendo le famiglie con mezzi economici limitati a indebitarsi. La Scozia ha ripetutamente ribadito il proprio attaccamento al Servizio sanitario nazionale, mentre l’Inghilterra ha ripetutamente accennato alla privatizzazione.
Di conseguenza, conclude Stiglitz, “l’indipendenza potrà anche avere i suoi costi, benché debbano essere confermati, ma avrà anche i suoi benefici”. Tra questi, la Scozia potrebbe decidere dove investire e come “recuperare più proventi da questi investimenti tramite le imposte”. La difficile domanda alla quale la Scozia deve dare una risposta è
se il futuro della Scozia – la sua visione e i suoi valori condivisi, entrambi sempre più lontani da quelli che prevalgono in Inghilterra – saranno perseguiti meglio con l’indipendenza.
Secondo Stiglitz, insomma, l’importante è capire che cosa accadrebbe “se la Scozia restasse nel Regno Unito e se il Regno Unito lasciasse l’Ue”. Dal suo punto di vista, i rischi negativi sarebbero, sotto tutti i punti di vista, significativamente maggiori”.
Traduzione di Anna Bissanti