I giornali scandinavi contro le violazioni della libertà di stampa

Pubblicato il 26 Agosto 2013 alle 12:47

In una lettera aperta indirizzata al primo ministro britannico e pubblicata il 24 agosto, i direttori di quattro grandi quotidiani scandinavi — Aftenposten (Norvegia), Dagens Nyheter (Svezia), Helsingin Sanomat (Finlandia) e Politiken (Danimarca) — accusano il governo di David Cameron di mettere in pericolo la libertà di stampa nel mondo. Questa presa di posizione, rinnovata al Regno Unito da The Observer, arriva in seguito al fermo del compagno del giornalista del Guardian Glenn Greenwald, che aveva rivelato i casi di spionaggio di cui parecchi alleati degli Stati Uniti sono stati fatti oggetto da parte dell’Agenzia nazionale per la sicurezza americana (Nsa, National Security Agency).
Nella loro lettera i quattro firmatari scrivono, tra altre cose, che:

Gli avvenimenti delle ultime settimane nel Regno Unito suscitano profonda preoccupazione. […] Possiamo non essere d’accordo sul punto esatto nel quale si trovano la linea di spartiacque e il punto di equilibrio tra la sicurezza e la difesa della libertà, ma non dovremmo essere in disaccordo circa la nostra determinazione a proteggere un dibattito aperto su queste questioni fondamentali. In ogni caso, dovremmo restare uniti per difendere le persone implicate in questi dibattiti.
“Difendiamo la libertà di stampa”, titola Dagens Nyheter. Per il quotidiano svedese, il fatto che i servizi d’intelligence britannica abbiamo imposto al direttore del Guardian di distruggere gli hard disk contenenti i file dell’ex agente dell’Nsa Edward Snowden è “grave” e “rischia di mettere in pericolo la libertà di stampa nel mondo intero”. Il giornale ritiene del resto che il fatto che Stati Uniti e Regno Unito siano tra gli stati più potenti del mondo e “i principali difensori della libertà e della democrazia della storia moderna” rende ancora più grave il loro cportamno:
Se i regimi di Cina e Iran fanno distruggere gli hard disk dei computer dei giornali e perseguono i giornalisti è perché questi paesi sono dittature. Se noi facciamo altrettanto diciamo che è per difendere la democrazia.
Anche il norvegese Aftenposten condivide questa opinione : “Siamo profondamente delusi”, scrive nel suo editoriale, “che un paese con un’onorata tradizione liberale rischi di rinunciare ai propri principi per combattere il terrorismo”. Le azioni del governo britannico:
Assomigliano a quelle che i regimi autoritari lanciano senza incontare opposizione contro i media, le organizzazioni e i singoli cittadini che sfidano il monopolio delle autorità sul potere.

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