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Marzo, sud-ovest dell'Inghilterra. I primi colpi di cannone riecheggiano alle 9:55, poco prima dell'arrivo della pioggia sul campo dove sugli obici semoventi AS-90 sventola la bandiera ucraina, accanto a quella del Regno Unito.
La sergente Burnfield afferra il suo walkie-talkie e ordina ai sei cingolati di aprire il fuoco: in meno di mezz’ora, quasi cinquanta munizioni vengono sparate. Trenta mezzi militari come questi ripartiranno con i soldati ucraini da Londra.
L'area attorno al più grande campo di addestramento militare in terra britannica è deserta per trenta chilometri. A tremila chilometri dal fronte, su richiesta dell’esercito, dalle pianure del sud-ovest dell’Inghilterra solcate dai cingolati non deve trapelare nessun tipo di informazione. La base in questione è una delle quattro che dall’inizio della guerra ha ospitato più di diecimila soldati ucraini addestrati dai britannici.

Mikhaylo, 33 anni, è uno di loroi. Padre di un bambino di quattro anni ed esperto di macchine agricole nell’oblast (regione) di Cernihiv, nel nord dell’Ucraina, si è arruolato tre settimane prima: “Da quando la mia città è stata liberata, mi sono arruolato. Devo fare del mio meglio per proteggere la patria”.
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Per paura di rappresaglie, i soldati ucraini lasciano scoperti solo gli occhi e si distinguono dagli istruttori britannici per le uniformi non mimetiche.
Ad oggi, tra le 150 reclute presenti e pronte per essere inviate dall’altra parte dell'Europa, la metà è già andata in guerra, un fatto, questo, che lascia aperti interrogativi.
Secondo Emmanuel Dupuy, presidente dell’Istituto per la prospettiva e la sicurezza in Europa (IPSE), l’addestramento è destinato principalmente ai cadetti, cioè agli ufficiali in formazione, ma quando si tratta di utilizzare i mezzi militari, gli ufficiali, essendo in minoranza lasciano il posto a uomini che hanno dimestichezza con l’artiglieria.

Yuriy, per esempio, che si addestra con un’arma che ha una portata di 25 chilometri, ha vissuto la guerra sin dall’annessione della Crimea alla Russia avvenuta nel 2014: "Questi addestramenti mi consentono soprattutto di perfezionare la mia tecnica e di compiere tiri molto più precisi", ci dice.
Ad assistere alle esercitazioni in questa mattina di marzo erano presenti 18 giornalisti. La logistica è stata meticolosa; un colpo di comunicazione riuscito per l'esercito britannico. Laddove le esercitazioni nell’Unione europea rimangono altamente riservate e vietate alla stampa, la comunicazione con i reporter è stata una mossa vincente per la British Army, come dimostra l'accredito ottenuto in qualche giorno.
Nonostante la Polonia abbia offerto un campo d’addestramento, a tutti gli effetti gli addestramenti militari continuano a svolgersi nelle terre più a ovest dell’Europa, lasciando aperti molti interrogativi. Infatti, far venire migliaia di soldati ucraini in Francia, Germania o ancora Regno Unito comporta una logistica estremamente complessa e costosa.
La Polonia, al centro dell’aiuto internazionale
Quando i paesi occidentali ritengono che i soldati ucraini siano in grado di tornare a combattere, la Polonia, paese protagonista della strategia occidentale a sostegno dell’Ucraina, riprende il controllo.