Il premier romeno Victor Ponta e il presidente cinese Xi Jinping a Pechino il 2 luglio

La Romania si volta a est

Una visita a Pechino e una a Mosca: il governo romeno ha teso la mano a due grandi potenze di cui era stato finora diffidente. Un cambio di prospettiva che può avere grosse implicazioni.

Pubblicato il 15 Luglio 2013 alle 13:13
Il premier romeno Victor Ponta e il presidente cinese Xi Jinping a Pechino il 2 luglio

Nei giorni la Romania scorsi ha messo sul tavolo a Mosca e Pechino delle carte importanti per il suo futuro. Bucarest si è vista offrire nuove alleanze in politica estera, grazie alle quali potrebbe integrare le politiche occidentali, far loro concorrenza o sabotarle, a seconda della visione o degli interessi del momento dei dirigenti romeni.

Finora la Romania si era mostrata diffidente nei confronti dei regali provenienti da est e forse ha perso qualche affare importante, anche se ha mantenuto non soltanto il suo allineamento politico verso l’occidente, ma anche un margine di manovra prezioso per un paese situato ai confini dei due mondi.

All’improvviso il pragmatismo sembra aver avuto la meglio sui dilemmi storici e non è ancora chiaro se questa nuova svolta nella politica estera romena si basi su una strategia ben studiata o se si tratti semplicemente di una risposta automatica agli stimoli arrivati da Mosca e Pechino. Si tratta di due equazioni differenti: la Russia basa la sua diplomazia su vecchi rancori ma anche su interessi commerciali evidenti, mentre la Cina scommette sulla propria espansione di potenza mondiale, e pianta tante piccole bandierine sulla carta geografica in coincidenza con le sue vittorie economiche.

Il ministro romeno degli affari esteri è stato ricevuto con grande sfarzo a Mosca in visita ufficiale (dall’8 al 10 luglio), come inviato di un paese amico, ha firmato una tabella di marcia che prevede un calendario di consultazioni bilaterali per il 2013-2014, ed è ripartito con la promessa che il gas importato dalla Russia sarà meno caro perché si elimineranno tutti gli intermediari.

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

[[Che cosa darà la Romania in cambio di questa nuova amicizia con Mosca?]] Maggiore flessibilità? Futuri negoziati sulla Repubblica di Moldavia? Un asse a due direzioni Bucarest-Washington e Bucarest-Mosca, come aveva suggerito l’ex presidente George Bush, che già allora pensava che la Romania potesse fare da ponte tra la Russia e l’occidente? O forse un drastico cambiamento di rotta?

Per il Cremlino la Romania è un territorio che si è sottratto all’influenza russa, ma è anche un buon paese da riconquistare o tenere in pugno. Il riavvicinamento nelle relazioni con Mosca può essere un trampolino di lancio sia per i russi sia per i romeni, ma è difficile credere che entrambe le parti possano uscirne vittoriose.

Il balletto con Pechino è più complesso. In un primo tempo, la Romania potrebbe approfittare degli investimenti cinesi proprio come la Cina potrebbe approfittare dei suoi. Per il momento il primo ministro Victor Ponta è stato bene accolto in Cina, dove si è recato dal 30 giugno al 2 luglio, anche se non è tornato con promesse chiare e contratti firmati. Il primo passo è legato simbolicamente al potere: ha stretto infatti le mani di coloro che possono prendere decisioni importanti su sostanziosi investimenti.

[[Pechino ha disegnato la carta dei paesi dove vuole stabilire una presenza]] e da dove potrebbe influenzare non soltanto le politiche nazionali di quegli stati, ma anche le regioni di cui fanno parte. La Cina conquista poco alla volta l’Europa e il dollaro americano dipende direttamente da Pechino. Mentre il crollo dell’economia cinese – previsto da numerosi analisti occidentali – tarda ad arrivare, l’espansione di questa grande potenza si concentra sulle risorse dell’Africa e dell’America latina.

Soft power

In occasione della sua prima visita in Europa, il primo ministro cinese ha offerto alla Germania un “matrimonio da sogno”, poi ha convinto la Svizzera a firmare un accordo di libero scambio. Zurigo, la città delle grandi banche, intende diventare il centro europeo delle transazioni in yuan, la moneta della Cina comunista, mentre la compagnia cinese di assicurazioni Ping An ha rilevato di recente il quartier generale dei Lloyd, l’edificio più celebre della City. Anche il più grande porto greco, il Pireo, è controllato dai cinesi, che hanno acquistato anche metà delle aziende islandesi e alcuni dei più famosi cru francesi.

Si tratta di affari redditizi, ma anche di conquiste dal significato molto più profondo, tramite cui la Cina intende dimostrare di poter dominare il mondo impiegando mezzi pacifici, quello che si definisce “soft power”, anche se non ha mai trascurato di arricchire il proprio arsenale militare. L’affermazione di Pechino sul piano internazionale avviene tramite progetti arditi e suscettibili di sviluppi.

Per esempio da qui al 2025 la Cina intende costruire una linea ferroviaria che colleghi Shanghai e Londra, ma prima di allora vorrebbe agganciare altri paesi che si trovano nella zona cuscinetto tra l’Europa e l’Asia e che potrebbero diventare interessanti in un futuro più o meno lontano. I Balcani fanno parte di quella zona, ma finora la Romania ha cercato di guardare sempre all’Occidente e non dare peso ai regali di Pechino, perdendo così alcune occasioni, ma conservando un ampio margine di manovra per il futuro.

La Romania guarda a est proprio mentre Russia e Cina danno vita al loro asse di potere: proprio nei giorni in cui si svolgevano le esercitazioni congiunte dei due paesi, il primo ministro romeno e il suo ministro degli affari esteri si sono lasciati baciare sulle guance a Pechino e a Mosca.

Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento