785 deputati, ciascuno dotato del diritto inalienabile a esprimersi nel proprio idioma, per un totale di 23 lingue. Il parlamento europeo è una babele che può comunicare e funzionare solo grazie al lavoro di oltre mille traduttori e interpreti, una squadra invisibile ma efficientissima. Secondo Olga Cosmidou, direttrice del servizio, "al confronto l'Onu è uno scherzo: lì si parlano solo sei lingue". Gli standard di ammissione sono i più alti al mondo, e oltre alla competenza tra i requisiti ci sono umiltà, pazienza e capacità di reagire a situazioni impreviste. Come ricorda un'interprete tedesca presente in cabina il giorno del celebre diverbio tra Martin Schulz e Silvio Berlusconi: "Vidi impallidire la mia collega che doveva tradurre la frase di Berlusconi. Ma qui capita anche questo".
Istituzioni
Penuria d'interpreti per la Commissione
La Commissione europea sta cercando urgentemente interpreti per l'inglese. "Nei prossimi dieci anni il 50 per cento di quelli attuali andranno in pensione", scrive il quotidiano olandese Nrc Handelsblad. Una brutta notizia, perché "sempre meno anglofoni studiano le lingue, per le quali sono tradizionalmente poco dotati", come aggiunge De Volkskrant. Nrc precisa che "sono pochi i liceali britannici che portano una lingua straniera all'esame di maturità". Si tratta certamente di una conseguenza della globalizzazione e del ruolo preponderante assunto dall'inglese negli scambi internazionali. Per rispondere all'imminente carenza di interpreti inglesi, la Commissione europea ha lanciato una campagna su Youtube.