Idee Appello all’Ue e agli stati membri

L’Europa risponda unita alla minaccia del coronavirus

In questo appello aperto a tutti un gruppo di accademici, politici, professionisti e cittadini europei chiede alle istituzioni dell'Ue e agli Stati membri una serie di misure urgenti per affrontare l'attuale pandemia di coronavirus a livello europeo.

Pubblicato il 15 Marzo 2020 alle 11:33

Noi, cittadini europei, siamo consapevoli che il Covid-19 è una minaccia comune, in grado di colpire un paese alla volta, ma destinato a cambiare il nostro modo di vita e i nostri sistemi economici come in una guerra.

Noi, cittadini europei, siamo preoccupati da questa minaccia; ed ancor più dalla cacofonia, l’egoismo e l’autodistruttiva miopia di differenti, non coordinate, risposte nazionali. E dalla manca di visione dei nostri leader europei, che fingono di non sapere che, data la nostra reciproca interdipendenza, abbiamo bisogno di una politica europea unica, con misure di contenimento rigide della pandemia, ed un piano a livello di UE per far ripartire l’economia europea una volta passata l’emergenza.

Noi, cittadini europei, denunciamo che l’attuale UE è una Res Publica incompleta, quindi non sufficientemente attrezzata per affrontare questa sfida, con le poche competenze che ha per affrontare la pandemia. Prendiamo quindi atto con soddisfazione della decisione della Commissione di fornire 25 miliardi per la lotta contro questa minaccia, ed allo stesso tempo di consentire maggiore flessibilità ai bilanci nazionali. Ma non è abbastanza.

Chiediamo alla Commissione ed al Parlamento Europei di proporre, ed ai governi nazionali di adottare (ad iniziare dalla riunione dell’Eurogruppo del 16 marzo, e da un Consiglio Europea straordinario da convocare subito dopo) le seguenti azioni urgenti, utilizzando anche le clausole passarella e le formule semplificate per la revisione dei Trattati previste dal Trattato di Lisbona:

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  1. Fare della salute pubblica e del contrasto all’epidemia una competenza concorrente della UE, soggetta alla procedura legislativa ordinaria, e fornendo alla Commissione i poteri necessari per coordinare la riposta all’epidemia.

  2. Allargare lo scopo del Meccanismo Europeo di Stabilità per finanziare il rafforzamento immediato dei sistemi sanitari europeo e nazionali per affrontare la pandemia, che minaccia anche la stabilità economica e finanziaria della UE.

  3. Abolire l’obbligo di pareggio di bilancio della UE e creare un Safe Asset europeo da emettere per il finanziamento di un piano pan-europeo per la promozione della ripresa economica e della coesione sociale alla fine dell’emergenza.

  4. Spostare le questioni fiscali alla procedura legislativa ordinaria ed adottare nuove risorse proprie – come la tassa (e le tariffe) sulle emissioni di carbonio, sul digitale, sulle transazioni finanziarie – per finanziare il bilancio europeo (o lo strumento budgetario dell’area euro, se la decisione potesse essere adottata unicamente a quel livello).

  5. Adottare immediatamente il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, portando il bilancio almeno all’1,3% del PIL europeo, come richiesto dal Parlamento Europeo, sulla base dell’attuale struttura del finanziamento del bilancio; e con la previsione di raggiungere il 2% con le nuove risorse proprie per assicurare la fornitura di cruciali beni pubblici europei.

  6. Trasformare la prevista Conferenza sul Futuro dell’Europa in una vera e propria Convenzione Europea per stilare un nuovo Patto Costituzionale fra i cittadini europei e gli Stati membri.

Noi, cittadini europei, riteniamo che questa sia un’ora cruciale per la UE. La percezione collettiva della UE sarà influenzata per anni dalla risposta a questa crisi. È il momento di mostrare che la UE è una comunità di valori con un destino comune, l’assicurazione sulla vita per i suoi cittadini e gli Stati membri di fronte ad un mondo turbolento ed a minacce politiche, economiche e sanitarie globali. È venuto il tempo per compiere passi coraggiosi e comuni per sconfiggere la paura. È il tempo per l’unità europea, non per le divisioni nazionali.

Tutte le persone possono firmare questo Appello, disponibile in varie lingue qui. È stato promosso dai filosofi Roberto Castaldi e Daniel Innerarity e firmato da oltre 400 personalità dell’accademia, la società civile, il mondo economico e le istituzioni da tutta l’Unione Europea e anche da Paesi fuori dall’UE.

Tra i firmatari vi sono anche personalità che hanno avuto ruoli istituzionali come Presidente del Parlamento Europeo, Commissari europei, ministri nazionali, parlamentari europei e nazionali. Qui una lista provvisoria:

Gian-Paolo Accardo, journalist, co-founder of Voxeurop; Alberto Alemanno, École des Hautes Études Commerciales (HEC) Paris; Founder and Director, the Good Lobby; Catherine André, journalist, co-founder of Voxeurop; Daniele Archibugi, Acting Director, IRPPS - Italian National Research Council; Enrique Baron Crespo, Chair Jean Monnet ad personam, Former President European Parliament;Brando Benifei, Member of the European Parliament, Head of the Italian delegation in the Socialist and Democrat Group, Board of the Spinelli Group; Vítor Bento, Instituto Superior de Ciências Sociais e Políticas Universidade de Lisboa; former Director of the Foreign Department of the Portuguese Central Bank; former General Director of Treasury, President of Junta de Crédito Público and member of the European Monetary Committe; Tito Boeri, President Triennale di Milano; Full professor Urbanistica Politecnico di Milano; Pierre Brunet, Directeur du Département des Masters de Droit public de l'Ecole de droit de la Sorbonne; Maria Chiara Carrozza, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, former Rector, former Italian Minister of Education, University and Research; Innocenzo Cipolletta, President Assonime, former director general of Confindustria (Association of Italian Business); Carlos Closa, European University Institute, former Director of the European, Transnational and Global Governance research area; former Deputy Director at the Centre for Political and Constitutional Studies (CEPC) in Madrid, and member of the Venice Commission for Democracy through Law of the Council of Europe; Anna Diamantopoulou, President To Diktio, former Greek Minister and European Commissioner; Rafał Dymek, President Polska Fundacja Robert Schuman; Sergio Fabbrini, Director School of Government at Luiss University; Piero Fassino, President Centro Studi di Politica Internazionale, Vice President Foreign Affairs Committe of the Chamber of Deputies in Italy; Elsa Fornero, University of Turin, Scientific Coordinator of CeRP - Collegio Carlo Alberto, Vice President of SHARE and Research Fellow of IZA and Netspar, Former Italian Minister of Labour and Social Policies; John Erik Fossum, Arena Center for European Studies, Oslo Mahmoud Gebril, former Prime Minister of Lybia; Sandro Gozi, Member of the European Parliament, President of the Union of European Federalists, former Under- secretary of state for European Policies; Aldo Kaslowski, Chairman of Organik holding, former Vice-President of Tusiad (Association of Turkish Business); Guillaume Klossa, writer, founder of EuropaNova and Civico Europa, Sherpa to the reflection group on the future of Europe 2020-2030, former Director at the European Broadcasting Union; Anna Krasteva, New Bulgarian University and CERMES, editor-in-chief of Journal Southeastern Europe; Peter Jambrek, President of the New University, Slovenia; Cristophe Leclercq, Founder of Euractiv Network, President of Euractiv Foundation; Jo Leinen, Former MEP, former President of the Spinelli Group, the European Movement International, the Union of European Federalists; Francesca Longo, President Società Italiana di Scienza Politica; Paolo Magri, Director Istituto per gli Studi di Politica Internazionali (ISPI); Sylwia Majkowska-Szulc, University of Gdańsk, Secretary of the Board of the Polish Association of European Law; Fabio Masini, University of Rome 3, Co-director International Centre for European and Global Governance (CesUE); Giovanni Moro, Chairman of Cittandinanza Attiva; Ferdinando Nelli Feroci, President Istituto Affari Internazionali, former European Commissioner for Industry and Entrepreneurship; Kalypso Nicolaidis, Professor of International Relations at the University of Oxford; Claus Offe, Hertie School of Governance in Berlin; Gianfranco Pasquino, University of Bologna, Johns Hopkins Bologna Center and Fellow of the Accademia dei Lincei; Otto Pfersfmann, Directeur d’Etudes Ecoles des Hautes Etudes en Sciences Sociales / Lier-FYT Paris; Mikolaj Pietrzak, Dean of the Warsaw Bar Association of Advocates; Gaetano Quagliarello, Luiss University, Senator; Dimitrij Rupel, Nova univerza Ljubljana; former Foreign Minister of Slovenia (1990-1993, 2000-2008); Saskia Sassen, Robert S. Lynd Professor of Sociology at Columbia University and a Member of its Committee on Global Thought, which she chaired till 2015; Giuseppe Scognamiglio, Chairman East-West European Institute; Richard Sennett, OBE FBA; Visiting Professor, The Senseable Cities Lab, MIT; Chair, Council on Urban Initiatives, United Nations Habitat, Chair, Theatrum Mundi; Enzo Siviero, Rector eCampus University, Architect; Arnaud Thysen, Director European Business Summit; Nathalie Tocci, Director Istituto Affari Internazionali, former Advisor to VP/HR Federica Mogherini; Nadia Urbinati, Columbia University; Livio Vanghetti, Executive Vice President of Philip Morris; Anna Wessely, ELTE University of Budapest, President of the Hungarian Sociological Association, Editor-in-chief of BUKSZ - The Budapest Review of Books; Vladimiro Zagrebelski, Carlo Alberto College in Turin, former Judge of the European Court of Human Rights; Bénédicte Zimmermann, Directrice d’études at the EHESS Paris

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