L’ex tecnico Bajnai sfida Viktor Orbán

Pubblicato il 26 Ottobre 2012 alle 15:34

Il primo ministro conservatore Viktor Orbán ha finalmente trovato un avversario all’altezza? Il 23 ottobre, in occasione della manifestazione organizzata dall’opposizione per l’anniversario della rivolta anti-sovietica del 1956, l’ex primo ministro tecnico Gordon Bajnai (2009-2010) ha annunciato la creazione di un’alleanza elettorale formata da “uomini della sinistra pieni di speranze, persone deluse dalla destra, liberi pensatori politicamente abbandonati e verdi impegnati”. L’alleanza, chiamata Együtt 2014 (Insieme 2014) è nata in vista delle legislative 2014 e punta a mettere fine alla “rivoluzione nazionale” di Orbán. La stampa d’opposizione, pur condividendo l’obiettivo della nuova coalizione, appare divisa sui modi per raggiungerlo.

Il settimanale Magyar Narancs è entusiasta del progetto:

È la prima volta dal 2010 che l’opposizione può essere ottimista. Con Bajnai ha trovato un capo già sperimentato, un buon comunicatore ed europeista che sembra già essere il vero rivale di Orbán. Ancora non ha detto grandi cose, ma almeno è onesto e convincente.

Secondo il quotidiano di centrosinistra Népszabadság è “l' inizio di qualcosa. […] Ci sono ancora due anni per concretizzare la volontà di sbarazzarsi di Orbán. Ma almeno è stato fatto il primo passo”.

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Pur sostenendo Bajnai, il settimanale liberale Hvg si mostra piuttosto scettico:

Per un vero cambiamento di regime ci vuole un programma economico e sociale conforme alle esigenze europee, ma le masse che applaudono Bajnai non lo vogliono. Quando scopriranno cos’è che questo partigiano del mercato vuole davvero, non lo sosterranno più.

Su Élet És Irodalom il filosofo di sinistra Gáspár Miklos Tamás esprime un’opinione simile, e aggiunge che “se prendesse il potere, l’opposizione dovrebbe comunque proseguire con la politica di rigore”. Il quotidiano conservatore Magyar Nemzet descrive invece Bajnai come “l’uomo delle reti internazionali della finanza” e ricorda che “non è mai stato eletto dal popolo”.

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