Egregia Presidente, Signori Presidenti,
Leader di organizzazioni, di fondazioni e di associazioni che rappresentano la società civile europea e attori impegnati della vita pubblica, economica e sociale, del mondo della cultura, delle arti, delle scienze, dell’istruzione e dell’informazione, riuniti in CIVICO Europa, ci felicitiamo per la negoziazione di un accordo per l’organizzazione e l’inaugurazione della Conferenza sul futuro dell’Europa.
Più che mai, in questo periodo di cambiamenti che non ha precedenti, i cittadini si aspettano un’Unione democratica, coerente ed efficace, capace di affrontare attivamente la crisi sanitaria, sociale, economica e finanziaria scatenata dalla pandemia e in grado di rispondere alle sfide create dal cambiamento climatico, dalle trasformazioni tecnologiche e dal riequilibrio geopolitico.
Il successo della Conferenza dipenderà dalla sua capacità di essere all’altezza di queste importanti aspettative. In caso contrario, sarà grande il rischio di una delusione collettiva, estremamente dannosa per l’idea stessa di Europa, che aprirebbe la strada, nelle elezioni europee del 2024, a populisti di ogni genere.
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Per questo, attraverso CIVICO Europa, l’organizzazione civica transnazionale che ci riunisce, vi sottoponiamo quelle che riteniamo essere le condizioni chiave per il successo della Conferenza.
1. Creare una dinamica di appropriazione da parte dei cittadini e della società civile, che devono essere coinvolti in tutto il processo, dalla sua definizione, all’esecuzione, alle conclusioni e alla loro attuazione.
Questo presuppone che l’ufficio esecutivo della Conferenza includa le parti sociali e i rappresentanti della società civile, dei mezzi d’informazione e delle organizzazioni economiche, sociali e culturali europee, delle autorità locali e regionali come membri titolari o osservatori;
2. Rispettare la volontà più volte espressa dalle istituzioni e dagli Stati membri di coinvolgere i cittadini nel dibattito e nelle decisioni sul futuro dell’Unione significa definire una metodologia comune che permetta a questo processo di garantire:
a. il livello di trasparenza, integrità e rigore necessario alla sua credibilità;
b. la rappresentanza realmente inclusiva, attraverso il sorteggio della società civile europea e quella dei paesi candidati;
c. l’inclusione nelle conclusioni della Conferenza del risultato delle delibere così ottenute.
Solo se questi criteri saranno soddisfatti, solo se saranno messi in atto strumenti in grado di attuarli e solo se le strutture e le risorse finanziarie necessarie saranno prontamente attivate, sarà possibile mobilitare e coinvolgere efficacemente tutta la società civile europea, le sue organizzazioni sociali, economiche e culturali e le sue autorità locali e regionali in un dibattito transnazionale che arricchirà e rafforzerà la nostra Unione.
3. Definire un calendario per la realizzazione di questo progetto che sia adeguato alle sue ambizioni e alla natura delle decisioni da prendere:
A tal fine, riteniamo necessario non ridurre la Conferenza al periodo di un anno, cosa che darebbe l’impressione di una fretta inutile che ne minerebbe la credibilità, trasformandola in un’operazione di pubbliche relazioni piuttosto che in un grande momento di espressione di un interesse generale comune.
Ci sembra quindi preferibile articolarla secondo diversi tipi di risultati:
- In vista delle elezioni europee del 2024, è necessario disporre di proposte per migliorare il funzionamento democratico dell’Unione sin dal prossimo anno;
- La revisione delle politiche esistenti e lo sviluppo di una visione condivisa dell’Unione per il periodo 2030 – 2040, le quali devono disporre di un tempo commisurato alla loro complessità.
Signora Presidente, Presidenti, il momento che l’Unione sta attraversando richiede a tutti, istituzioni, governi, organizzazioni della società civile, rappresentanti regionali, nazionali ed europei, un cambiamento profondo nella visione, nella struttura e nel funzionamento della nostra Unione.
Dobbiamo essere all’altezza delle sfide della nostra epoca, consapevoli che il futuro dell’Europa dipende dalla capacità della nostra Unione di rassicurare i suoi cittadini, di rispondere concretamente alle loro esigenze e priorità, di difendere i loro interessi e i loro valori di democrazia, solidarietà, giustizia e rispetto dei diritti e delle libertà.
Secondo noi, questo sarà possibile solo se ogni cittadino si sente attore della trasformazione dell’Unione.
Restiamo a disposizione per uno scambio di opinioni il più presto possibile.
Un cordiale saluto,
Danuta HÜBNER, Europarlamentare, ex commissaria europea
Luca VISENTINI, Segretario generale, confederazione europea dei sindacati
Guy VERHOFSTADT, Europarlamentare, ex presidente del gruppo ALDE (Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali e per l'Europa) al PE
Pascal DURAND, Europarlamentare
Brando BENIFEI, Europarlamentare
László ANDOR, Economista, segretario generale della FEPS, ex commissario europeo
Luca JAHIER, Membro, ex presidente, Comitato economico e sociale europeo
Karl Heinz LAMBERTZ, Membro, ex presidente, Comitato delle regioni
Daniel COHN-BENDIT, Ex presidente dei Verdi Europei al Pe
Mercedes BRESSO, Ex europarlamentare
Jo LEINEN, Ex europarlamentare,
Sneska QUAEDVLIEG-MIHALOVIC, Segretario generale, EUROPA NOSTRA
Christophe LECLERCQ, Fondatore, EURACTIV
Philippe de BUCK, Direttore generale emerito, BUSINESS EUROPE
Alessia CENTONI, Presidente, European Women Association
Alexandra MITSOTAKI, Presidente, WORLD HUMAN FORUM
Stojan PELKO, ex ministro della cultura della Slovenia
Claus HAUGAARD SORENSEN, Ex direttore generale della Commissione
Jonathan MOSKOVIC, Consigliere per l’innovazione democratica
Michele FIORILLO, Membro, CIVICO Europa
Francesca RATTI, Copresidente di CIVICO Europa, ex vicesegretario generale del PE
Guillaume KLOSSA, Copresidente di CIVICO Europa, ex direttore dell’Ebu
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