José Manuel Barroso a Londra l'8 dicembre 2008. (Afp)

Poltrone e regali

Per accontentare tutti i candidati a una poltrona da commissario, il presidente della Commissione europea vuole creare nuovi portafogli. Il valore dei posti in ballo si misura col numero di regali ricevuti nel corso del mandato, ironizza la stampa europea.  

Pubblicato il 14 Ottobre 2009 alle 16:00
José Manuel Barroso a Londra l'8 dicembre 2008. (Afp)

Il compito si prospetta arduo. José Manuel Barroso deve presentare all’inizio del 2010 una nuova Commissione. Ma a causa delle incertezze che ancora gravano sulla ratifica del trattato di Lisbona, constata Handelsblatt, al momento non conosce né le sue dimensioni né i nomi dei candidati. Oltretutto, se il trattato entrerà in vigore nei tempi debiti, Barroso dovrà trovare un posto a 27 commissari. Secondo il quotidiano tedesco “non c’è lavoro sufficiente a Bruxelles per 27 persone”. Il problema non è nuovo, come dimostra il romeno Leonard Orban "che si occupa di multilinguismo nella Ue ed è diventato lo zimbello di Bruxelles”.

Per risolvere il problema, Barroso ha deciso di ridisegnare la Commissione e di creare “nuovi portafogli che riflettano meglio le sfide del futuro” spiega Handelsblatt. Barroso ha già annunciato l’arrivo di un commissario per la Protezione del clima, per controllare la riduzione delle emissioni di Co2 in Europa, di un commissario per i Diritti fondamentali che vigili sui valori democratici, di un commissario per l’Innovazione incaricato della commercializzazione dei risultati della ricerca europea, e di un commissario per i Servizi finanziari. Quattro impegni “la cui legittimità non è contestata da nessuno”.

Non tutti saranno contenti

Ma questa riconfigurazione avrà i suoi costi, e qualcuno ne resterà in ogni caso insoddisfatto: per esempio la Direzione generale mercato. Il commissario al Mercato interno potrebbe ritrovarsi con meno poteri nella nuova Commissione. “Nonostante tutto, il posto è ambito come non mai” scrive Handelsblatt, osservando che Francia e Germania hanno già espresso il loro interesse. Lo stesso vale per la Concorrenza, oggi affidata a Neelie Kroes. Il portafoglio ha molteplici pretendenti, “anche se i suoi poteri reali nel 2010 sono lungi dall’essere definiti”.

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Per valutare l’importanza di una di queste cariche potrebbe essere sufficiente contare i regali ricevuti negli ultimi anni dai commissari uscenti. A questo particolare calcolo si è dedicato Hospodářské Noviny. Con 33 regali ricevuti, la vincitrice è proprio Neelie Kroes. Il quotidiano economico ceco ha pubblicato un elenco dei regali di valore superiore ai 150 euro offerti ai commissari durante il loro mandato. In cinque anni i membri del team di Barroso hanno ricevuto complessivamente 249 regali ufficiali, la cui provenienza resta troppo spesso sconosciuta.

Non pensate solo al sesso

Questi regali sono spesso bizzarri. Neelie Kroes, per esempio, ha ricevuto libri specialistici e un dvd che si intitola “Il diritto europeo della concorrenza”. I donatori avevano presunto che il commissario fosse una lettrice appassionata, oppure che dovesse istruirsi maggiormente sull’argomento, chiosa Hospodářské Noviny.

Con la sua collezione di porcellane, vasi, statuine e libri, il commissario all’Industria Günter Verheugen potrebbe avere la sensazione di essere favorito rispetto agli altri: ha ricevuto “regali piuttosto pratici, come telefoni cellulari, una televisione, un impianto hi-fi con tanto di casse”.

Secondo Hospodářské Noviny, altri portafogli ambiti sono quelli dell’Allargamento, dell’Agricoltura, dell’Energia e della Strategia della comunicazione. Ci sono anche tre commissari che nel corso del loro mandato non hanno ricevuto neppure un regalo, ma il quotidiano non ne riporta i nomi. Il commissario agli Affari Speciali Vladimír Špidla avrebbe forse preferito essere al loro posto, dato che ha ricevuto una cyclette da camera nell’ambito di una campagna intitolata “Non pensate soltanto al sesso”.

I donatori però non sempre sbagliano obiettivo: ad aver ricevuto il maggior numero di quadri, vasi e cravatte è proprio lui, José Manuel Barroso, fortunato destinatario di 103 regali.

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