Attualità Parlano i giovani russi

Putin, Navalnyj, tensioni con l’Europa: “Abbiamo bisogno di un cambiamento di potere in Russia”

Dopo la modifica-lampo della Costituzione in Russia si sta imparando a convivere con la prospettiva di un “eterno Putin”. La reporter Ekaterina Venkina ha chiesto a quattro giovani russi cosa pensano della possibilità, per Putin, di potersi presentare ulteriormente alle presidenziali e, potenzialmente, poter rimanere in carica fino al 2036. Una discussione che ha toccato anche il caso Navalnyj e i rapporti della Russia con l’Europa.

Pubblicato il 23 Settembre 2020 alle 15:11

“È passato esattamente un mese da quando hanno cercato di uccidermi con un'arma chimica”, ha scritto l’oppositore numero uno di Putin, Aleksej Navalnyj, nel suo primo post da quando è uscito dal coma. Due laboratori indipendenti in Francia e Svezia e il laboratorio specializzato della Bundeswehr, l’esercito tedesco, hanno confermato la presenza di Novičok, un agente nervino militare russo, “nel mio corpo”, ha scritto. 

Mosca respinge le accuse e nessuna vera indagine è stata aperta,  nonostante siano scaduti i 30 giorni previsti dalla legge per l'“inchiesta preliminare”.

Per diciannove giorni Aleksej Navalnyj è rimasto in coma. Durante questo periodo i due video girati in Siberia poco prima che perdesse conoscenza sono stati visti circa 8,4 milioni di volte su YouTube. Nei filmati gli alleati politici del presidente Vladimir Putin sono accusati di corruzione.

Le accuse di corruzione e di avvelenamento non sono una novità per il responsabile del Cremlino e il suo entourage. La novità è che da luglio Putin sostanzialmente può ricandidarsi fino al 2036: dopo l'adozione delle modifiche costituzionali per via referendaria, questa opzione è stata formalizzata.

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Gli ultimi sviluppi porteranno le persone, soprattutto le giovani generazioni, a una totale apatia politica? O, al contrario, faranno reagire le coscienze? 

Secondo lo Youth Study Russia 2020, pubblicato dalla Fondazione Friedrich Ebert, circa il 60 per cento dei russi tra i 14 e i 29 anni si dichiara non “interessato o quasi per niente interessato alla politica”; solo il 26 per cento ha fiducia nel governo, mentre il 42 per cento ha fiducia nel presidente.

Abbiamo discusso con alcuni giovani russi del loro rapporto alla politica, delle nuove possibilità di mandato di Putin, del caso Navalnyj e del rapporto con l’Europa.

German Nechaev, 23 anni, studia scienze politiche presso l'Istituto di Studi asiatici e africani di Mosca e lavora come redattore per la rivista studentesca DOXA.

“Aleksej Navalnyj è stato avvelenato, almeno questa è la mia percezione. Ma stabilire chi sia stato e quale vantaggio se ne sia tratto è un mistero. Non importa come finirà questa storia (e spero che finisca bene per Aleksej): è diventato involontariamente un simbolo della protesta democratica in Russia. Se partiamo dal presupposto che il compito fosse quello di decapitare la protesta e di non permettere che ciò che sta accadendo in Bielorussia avvenga in Russia, allora penso che accadrà l'esatto contrario.

Ho esercitato personalmente il mio diritto di voto e ho votato contro gli emendamenti costituzionali. Il paese sta diventando sempre più autoritario, e non mi fido né delle istituzioni né del presidente. Le persone che governano nel nostro Paese sono funzionari di partito che si sono formati nell'era dell'Unione Sovietica: vogliono eliminare tutte le alternative possibili, fare in modo che Putin sia l’unica possibilità. Si è parlato poco della possibilità del rinnovo dei mandati di Putin; si è comunicato, invece, sull’aumento delle pensioni e sul benessere degli animali. 

All'inizio l'opposizione non aveva un quadro chiaro. Poi è arrivata una svolta: l'‘emendamento della nonna’, così chiamato perché proposto da Valentina Tereškova, 83 anni, ex cosmonauta sovietica. Come membra di un partito allineato al Cremlino, ha proposto un emendamento costituzionale che avrebbe consentito a Putin di poter esercitare altri due mandati. Dopo questa svolta, una cosa è diventata chiara per le persone e per l’opposizione: tutti gli altri emendamenti proposti non erano importanti, l'intera procedura aveva solo lo scopo di far votare quell’emendamento. Allo stesso tempo, a causa della crisi del coronavirus è stato più difficile per l'opposizione incitare al voto, perché questo poteva mettere in pericolo la salute.

Non sono sicuro che l'Occidente capisca bene i processi politici in corso in Russia. Le sanzioni non comportano le conseguenze attese. Se il loro obiettivo era quello di indebolire il regime, allora non stanno funzionando perché il giudizio delle persone nei confronti del presidente, a quanto pare, è solo migliorato.

Se la Russia debba andare in direzione della Cina o dell’Europa? La domanda è astratta. Mosca deve mettere i propri interessi al primo posto. Culturalmente, la Russia è più vicina all'Europa, ma ci sono regioni dove la vita è completamente diversa. I buddisti, per esempio, hanno più cose in comune con persone provenienti dalla Cina, dal Nepal o dall'India che con i cristiani provenienti dalla Germania o da Mosca.

Mi sento personalmente minacciato in Russia? Durante una protesta nel luglio 2019 [a Mosca contro l'esclusione dei candidati dell'opposizione dalle elezioni locali, ndr] sono sceso dalla metropolitana nel momento sbagliato e sono finito in un'auto della polizia. Il tribunale mi ha condannato a una multa. La mia sicurezza personale potrebbe davvero essere in discussione se la polizia dovesse prendere provvedimenti concreti la prossima volta. A un certo punto potrei dover lasciare la Russia. Anche se non mi piace quello che sta succedendo nel paese in questo momento, spero in un futuro migliore.”

Kristina Bykova, 28 anni, ha studiato informatica a Tomsk, in Siberia. È docente presso la "Speaker's School of the Unboring Report" e insegna scienze.

“Non mi è ancora concesso di votare in Russia. Sei anni fa mi sono trasferita dal Kazakistan a Tomsk. Mio marito vive qui. Sto per ottenere la cittadinanza russa. Trovo difficile rimanere neutrale riguardo agli emendamenti costituzionali. Personalmente, sono contraria. Molti esperti dicono che siamo stati testimoni di uno dei più notevoli brogli elettorali mai visti. Si potevano vedere gli elettori che votavano nelle loro aziende agricole o, per esempio, in una banca, dove non c'erano osservatori elettorali. Il processo è durato un'intera settimana. E nessuno ha verificato ciò che è accaduto nei seggi elettorali di notte.

Le relazioni tra la Russia e l'Occidente al momento sono tese. Vorrei che diventassero più amichevoli. Se la gente qui viaggiasse di più, andasse in Europa, vedrebbe che lì non succede niente di terribile, contrariamente a quanto mostra la propaganda. Il problema è che molte persone vivono con meno di 15 mila rubli al mese (167 euro). Dobbiamo cominciare con il migliorare la qualità della vita in Russia.

La mia fiducia nel presidente Putin è stata comunque minata. Aveva detto che non avrebbe mai modificato la Costituzione. Non mi piace quando i politici cambiano idea. E ora l'avvelenamento di Navalnyj. È mostruoso, ma anche significativo. Tutti capiscono quello che è successo, ma non possiamo farci niente. Penso che abbiamo bisogno di un cambiamento al governo.

Sono interessata alla politica e posso immaginare una carriera politica. Una volta che avrò la cittadinanza russa, potrò candidarmi come deputato alla prossima Duma [assemblea] regionale. 

Se la gente qui viaggiasse di più, andasse in Europa, vedrebbe che lì non succede niente di terribile, contrariamente a quanto mostra la propaganda. Il problema è che molte persone vivono con meno di 15 mila rubli al mese (167 euro).

Kristina Bykova

Ma per ora, qui a Tomsk, voglio continuare i miei sforzi per rendere più semplice e accessibile il pensiero scientifico, in modo che le persone siano meno fragili di fronte alle teorie del complotto. Voglio tenere conferenze, organizzare festival e lottare per i diritti delle donne. Vedo il mio futuro esclusivamente in Russia. Non voglio andare da nessun'altra parte”.

Jevgenija, 22 anni, ha studiato Economia Internazionale all'Istituto per le Relazioni Internazionali di Mosca e attualmente lavora alla Bayer come manager. Viene da Lipetsk, nel sud della Russia.

“Non voglio dare giudizi affrettati sul caso Navalnyj. Da un lato, l'avvelenamento di un membro dell'opposizione non può essere benefico per le forze vicine al governo perché ovviamente porterà a nuove sanzioni e peggiorerà la reputazione della Russia sulla scena mondiale. D'altra parte il 13 settembre ci sono state le elezioni regionali in molte località della Russia, e la squadra  Navalnyj ha lavorato duramente per vincerle.

Sono nata nel 1998, quando Vladimir Putin ha cominciato la sua carriera politica. I suoi primi due mandati sono stati abbastanza positivi: ha fatto davvero molto per il paese. Il debito pubblico è per esempio stato rimborsato. Ma da quando il passaggio di poteri, durante il quale il primo ministro Dmitrij Medvedev e Putin si sono scambiati gli incarichi e gli è stato consentito di tornare a fare due mandati da presidente, tutto è proseguito come se niente fosse.

Il referendum sulla riforma costituzionale dello scorso luglio è stato un baccanale politico, un'orgia, e non ho potuto fare nulla. Intorno a me le persone avevano l'impressione che tutto fosse già stato deciso. Io volevo almeno fare il mio dovere civico e ho votato contro i cambiamenti.

Pensavo davvero che Putin avrebbe dovuto agire in modo più sottile, più cauto, per portare avanti una riforma così ampia. Ma ormai è cosa fatta e ci abbiamo fatto tutti la figura degli idioti. Altri 16 anni di Putin sembrano una condanna a vita in libertà vigilata. 

Considero impossibile una collaborazione con l'Occidente fintanto che la questione della Crimea [annessa dalla Russia nel 2014 in barba al diritto internazionale] non sarà risolta. La Russia non si arrenderà e dovremo attendere fino a quando questo stato di fatto sarà accettato.

Vedo solo uno scenario per me: devo diventare economicamente indipendente, come il miliardario Sergei Galizki. Lui ci è riuscito e poi ha cominciato a investire molto denaro nella sua città natale. Anch'io vorrei aiutare Lipezk. Guardo ancora il mondo attraverso lenti rosa, sono ingenua, ma credo che sia possibile. Ho visto di recente un video sui nuovi imprenditori russi che vivono onestamente. Pagano tutte le tasse e vivono in modo trasparente. L'ideale sarebbe che mi concentrassi sul settore della ristorazione”.

Viktor, 28 anni, ha studiato ingegneria elettrica all’Università tecnica di stato degli Urali, a Ekaterinburg, e attualmente lavora come ingegnere su impianti ad alta tecnologia. 

“Il caso  Navalnyj ci ha turbati parecchio. Si sentono ovunque affermazioni e ipotesi contrastanti. Finché l'indagine non sarà conclusa non sono in grado di dare un giudizio. Naturalmente spero nella competenza dei medici tedeschi per guarire Navalnyj.

Non sono andato a votare. In primo luogo perché la maggior parte degli emendamenti erano già coperti da leggi federali, quindi non c'era bisogno di includerli nella Costituzione. In secondo luogo, perché non sono d'accordo con metodo. Il voto deve svolgersi in maniera “classica”: in una giornata e sotto la supervisione delle commissioni elettorali distrettuali, degli osservatori e della stampa. 

Anche se non sono soddisfatto di com'è andato il processo elettorale, è difficile non dare fiducia al presidente. È stato eletto legittimamente ed è molto più popolare tra la gente che non i partiti e i parlamentari. Putin è un uomo famoso.

Viktor

Come posso votare in modo sereno quando so che altri votano senza garanzie di controllo o osservatori? È stato anche proposto di votare le modifiche come unico pacchetto come se questo fosse il menu del giorno. E se volessi un'insalata ma non la zuppa?

A causa della pandemia molti nella nostra città sono rimasti senza lavoro per lunghi periodi. I centri commerciali sono rimasti chiusi. Non è stato dato alcun sostegno sostanziale ai cittadini. Se la gente non ha niente da mangiare, è molto difficile che l'agenda politica venga accettata.

Anche se non sono soddisfatto di com'è andato il processo elettorale, è difficile non dare fiducia al presidente. È stato eletto legittimamente ed è molto più popolare tra la gente che non i partiti e i parlamentari. Putin è un uomo famoso. Ma il suo lavoro potrebbe essere più efficace sotto alcuni aspetti,  soprattutto, nell’economia.

L'Occidente è sempre stato un partner per la Russia. Soprattutto con la Germania abbiamo rapporti stretti, a cominciare dalla Siemens alla fine del XIX secolo. Tuttavia, le sanzioni stanno ora rendendo le cose un po' più difficili dal punto di vista economico.

La nuova generazione avrà sicuramente nuove richieste. Ma la Russia è un paese con ‘un passato imprevedibile’, a maggior ragione con un futuro imprevedibile.”

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