Opinione Russia-Ucraina, visto da Kiev

In Ucraina abbiamo imparato a vivere con lo spettro dell’invasione russa

I mezzi d’informazione e l'opinione pubblica occidentali sembrano preoccuparsi dell'Ucraina solo quando il tintinnar di sciabole al confine con la Russia diventa abbastanza preoccupante da far entrare in campo la diplomazia. Ma sono già sette anni che gli ucraini vivono con la prospettiva di un'invasione russa, osserva a Kiev la giornalista Veronika Melkozerova.

Pubblicato il 24 Gennaio 2022 alle 11:56

La prima cosa che faccio ogni mattina è prendere il cellulare e leggere le notizie. E ogni mattina leggo l'ennesima minaccia di un'invasione russa del mio paese, l'Ucraina. 

O è il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che dice che l'adesione dell'Ucraina alla Nato significherebbe la morte della Russia come la conosciamo, o è il Presidente russo Vladimir Putin che dice che proteggerà delle "terre storicamente russe", ma che in realtà vuole solo occupare nuove parti del mio paese. 

Potrebbe anche essere il leader autoproclamato della Bielorussia Aleksandr Lukašenko, fedele scugnizzo del Cremlino, che annuncia che starebbe con la Russia se Putin decidesse di andare in guerra. O potrebbe essere il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, che ha dichiarato che sarebbe pronto a invadere Kiev se Putin gli ordinasse di farlo.

Non proprio il modo migliore di cominciare la mattinata, ma è così che viviamo in Ucraina dalla fine di ottobre 2021, quando la Russia ha cominciato con lo stanziare migliaia di soldati e armi al confine con l'Ucraina. A dicembre c’erano 122mila soldati russi ammassati ai confini orientali e settentrionali dell'Ucraina e nella Crimea occupata dalla Russia, ha riferito il Consiglio di sicurezza e difesa dell'Ucraina.

È la seconda volta che i russi ammassano truppe ai nostri confini in un anno, la volta precedente fu aprile. Ma questa volta sembra si faccia sul serio. L'Ucraina torna a far parlare di sé nei mezzi d’informazione internazionali: diversi giornali, in vari paesi, hanno pubblicato previsioni inquietanti su come la Russia attaccherà l'Ucraina tra gennaio e febbraio via terra con 175mila soldati e forse anche con attacchi aerei. Alcuni giornali russi di propaganda hanno poi alimentato la paura, riferendo notizie del tipo “basteranno pochi minuti alla Russia per invadere l’Ucraina se decidesse di farlo”.

I leader mondiali hanno discusso dell’Ucraina, con o senza l'Ucraina stessa, cercando di convincere il Cremlino a ritirarsi e passare per le vie diplomatiche. La Russia ha detto molto chiaramente che avrebbe parlato solo con gli Stati Uniti, proponendo che siano le due superpotenze a decidere del futuro dell'Ucraina. Putin ha chiarito che vuole che l'Ucraina rinunci al suo territorio, alle sue aspirazioni europee e alla sua libertà in favore della restaurazione del dominio russo sul paese.


L'Ucraina si è trasformata nella vittima di un serial killer. Una sopravvissuta, che vuole raccontare al mondo la sua storia, che vuole il controllo sulla sua vita


I giornalisti occidentali twittano che gli ucraini sono in preda al panico per la possibile invasione russa, mentre le autorità ucraine hanno preparato rifugi antiaerei dove la popolazione può nascondersi nel caso in cui gli “attesi” bombardamenti avvengano effettivamente. 

L'Ucraina è interessante per il mondo solo nel contesto di un'invasione russa. 

L'Ucraina si è trasformata in una sorta di vittima di un serial killer. Una sopravvissuta, che vuole raccontare al mondo la sua storia, che vuole avere il controllo sulla sua vita. Ma per il mondo è interessante solo come vittima di un serial killer.

Come giornalista freelance che scrive soprattutto per i giornali occidentali, percepisco questo schema. Era così difficile far interessare i mezzi d’informazione internazionali a quella che molti reporter occidentali chiamavano "la guerra dimenticata dell'Europa", cominciata nel 2014 e che da allora ha ucciso più di 13mila ucraini.

Ora sembra invece che l’attenzione del mondo sia di nuovo rivolta alla guerra in corso, che ha distrutto le nostre regioni, dividendo famiglie e amici per più di otto anni.

Diplomatici e politici a Kiev stanno parlando della possibile provocazione che il Cremlino potrebbe orchestrare nel Donbass, la regione russofona a est…

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