Referendum farlocchi

Pubblicato il 28 Settembre 2022 alle 20:20

Tra il 23 e il 27 settembre, il Cremlino ha organizzato dei pseudo referendum negli oblast (regioni) di Kherson, Zaporizhia, Luhansk e Donetsk, occupati in tutto o in parte dall'esercito russo. L'obiettivo era chiedere alla popolazione se volesse far parte della Federazione Russa, giustificando così l'invasione. 

I risultati preliminari nei quattro oblast interessati indicano senza sorprese che tra l’87 e il  99% dei votanti sono a favore dell'annessione alla Russia. L'affluenza alle urne variava da meno del 50% a più dell'80% dei votanti, a seconda della regione – dati che vengono contestati in assenza di liste aggiornate sulla popolazione e a causa delle numerose – e palesi – irregolarità nel processo di voto.

Ora spetta alla Duma, il parlamento russo, votare a favore dell'incorporazione dei territori, dopodiché Vladimir Putin dovrà approvarla a sua volta. Con questa mossa Mosca potrà affermare che i tentativi dell'Ucraina di reclamare militarmente queste regioni costituiscono un attacco al proprio territorio.

Ci sono state numerose segnalazioni di intimidazioni da parte di soldati russi che andavano di porta in porta con le urne o che pattugliavano le strade con le schede per il voto. La comunità internazionale ha condannato le consultazioni e ha annunciato che non riconoscerà i risultati.


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