Il 9 ottobre il consiglio federale svizzero ha autorizzato la firma da parte della Svizzera della convenzione tra l’Ocse e il Consiglio d’Europa riguardante la mutua assistenza amministrativa in materia fiscale, riporta la Nzz.
Firmato da 56 paesi, la convenzione prevede tra le altre cose lo scambio di dati bancari, spontaneo o su richiesta. Per la Svizzera questa adesione significa che sarà possibile avvertire spontaneamente le autorità fiscali dei paesi aderenti alla convenzione quando esiste il sospetto che un conto di una banca svizzera sia alimentato dall’evasione fiscale. Finora Berna ha praticato lo scambio di dati bancari solo con i più importanti partner economici, ma in futuro dovrà lottare contro la frode fiscale anche con gli altri paesi che aderiscono alla convenzione, come la Moldavia o il Ghana.
Secondo le stime sui conti svizzeri ci sono 360 miliardi di euro di denaro nero proveniente dai paesi in via di sviluppo. “La lunga storia dell’indebolimento del segreto bancario svizzero attraversa una nuova tappa”, commenta in prima pagina la Neue Zürcher Zeitung.
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