Viktor Orbán ha finalmente ceduto. Il 1 febbraio i leader dei Ventisette si sono riuniti per un vertice straordinario durante il quale, tra le altre cose, dovevano discutere dell'assistenza finanziaria di 50 miliardi di euro all'Ucraina. Da dicembre il primo ministro ungherese ne bloccava l'adozione, che richiedeva l'unanimità. Alla fine però Orbán ha fatto un'inversione di rotta, di cui forse non si conosceranno mai le vere ragioni.
Ci si aspettava che Orbán subordinasse il suo accordo allo sblocco dei fondi europei per l'Ungheria, ma non sembra aver ottenuto nulla di concreto a questo proposito. Secondo alcuni, la sua “vittoria" è in alcune aggiunte al testo, delle garanzie considerate come emendamenti marginali a Bruxelles e come bottino di guerra a Budapest. I leader europei, per parte loro, si sono congratulati per essere riusciti a far piegare il piantagrane senza cedere ai suoi ricatti.